Le “Gru della Pace” si alzeranno quest’anno in volo non solo dalle scuole di Piacenza ma di tutta l’Emilia-Romagna, recando scritto sulle ali un messaggio di speranza rivolto ai bambini di Nagasaki, la città giapponese che il 6 agosto 1945 subì il primo tragico bombardamento atomico della storia, con decine di migliaia di vittime innocenti. La Regione ha infatti “adottato” il progetto per promuovere la cultura della pace tra le giovani generazioni lanciato una decina di anni fa dal fotografo piacentino Massimo Bersani e lo ha inserito nel Programma di informazione ed educazione alla sostenibilità 2016-2018, allargando l’iniziativa ad altre parti del territorio regionale.
Attraverso la rete dei Centri di educazione alla sostenibilità (Ceas) tra marzo e aprile saranno organizzati in una trentina di classi di 13 scuole primarie delle province di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna veri e propri laboratori artistici dove gli alunni impareranno a realizzare origami a forma di gru; simboli di fratellanza tra i popoli della Terra che saranno inviati ai pari età di Nagasaki, in particolare agli alunni della scuola “Shiroyama”, dove a causa dell’esplosione atomica persero la vita tutti i 1.400 bambini presenti.
Un ponte ideale tra Emilia-Romagna e Giappone
Programma e finalità del progetto, che punta a creare un ponte di solidarietà capace di unire nel nome della pace l’intera comunità dell’Emilia-Romagna alla città giapponese, sono stati presentati oggi dall’assessore regionale alla Difesa del suolo e politiche ambientali, Paola Gazzolo e dal presidente dell’associazione “Gru della Pace”, Gaetano Rizzuto, nel corso di una conferenza stampa presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano nel capoluogo emiliano. Insieme a loro il fotoreporter che ha lanciato il progetto che dal 2007 ad oggi nel piacentino ha già coinvolto oltre 8.000 bambini.
“Grazie a questa importante iniziativa- ha sottolineato Gazzolo- i bambini della nostra regione avranno l’occasione, prendendo parte ai laboratori per la creazione di origami, di riflettere sulle conseguenze del pericolo atomico per il nostro pianeta e le sue popolazioni. L’Emilia-Romagna per la sua storia e la sua tradizione culturale, è una terra dove la cultura della pace è profondamente radicata. Il valore della solidarietà tra i popoli– ha proseguito l’assessore- ne rappresenta un tratto distintivo, forgiato anche dai fatti gravi che durante la Seconda guerra mondiale hanno visto protagonista la nostra comunità e si unisce all’impegno deciso per la sostenibilità ambientale e per politiche sempre più green, anche nel campo dell’energia. L’obiettivo è lo stesso: preservare il pianeta e consegnarlo alle prossime generazioni, migliore di come lo abbiamo ereditato da chi ci ha preceduto”.
Gli origami a forma di gru e i messaggi di pace dei bambini emiliano-romagnoli saranno idealmente consegnati al sindaco di Nagasaki, Tomihisa Taue, che dal 27 al 30 aprile prossimo sarà in visita in Emilia-Romagna. Sono previsti tra l’altro incontri con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, con gli alunni di Marzabotto (Bo) presso la Scuola di Pace di Montesole e altre iniziative nel Piacentino.
A curare i laboratori con gli alunni sarà chiamato lo stesso Massimo Bersani. Al suo fianco si alterneranno vari testimonial della pace individuati tra personaggi noti e impegnati nel territorio di riferimento.
La storia di Sadako
Il progetto “Gru della Pace” trae spunto dalla tragica storia di Sadako Sasaki, una bambina morta nel 1955 a dodici anni a causa degli effetti delle radiazioni della bomba sganciata su Hiroshima. In Giappone si dice che chiunque ripieghi mille gru di carta vedrà il proprio desiderio realizzato. Sadako, conoscendo la gravità della sua malattia, nelle lunghe giornate trascorse in ospedale si dedicava appunto a costruire origami a forma di gru con le scatole di medicine. Purtroppo il suo desiderio non si realizzò, ma da quel giorno migliaia e migliaia di gru di carta prendono forma in tutto il mondo grazie all’iniziativa di Ayako Aikawa, una maestra elementare di Nagasaki che, venuta a conoscenza della triste vicenda di Sadako, ha deciso di farla conoscere al mondo come monito perenne contro tutte le guerre. Ed ora agli origami dei bambini piacentini, grazie al fotoreporter Bersani, si aggiungeranno anche quelli degli scolari delle altre province dell’Emilia-Romagna.