Tommaso Foti (Fdi-An) porta all’attenzione della Giunta regionale una vicenda di presunti omessi pagamenti (445mila euro) da parte della società Buson srl di Pontremoli (Massa-Carrara) ai danni delle società Air Tek Tronik srl di Piacenza e Idrotermica Bolpagni srl di Ghedi (Brescia) riferiti a un rapporto di subappalto, discendente da un appalto bandito dall’Azienda Usl di Piacenza, per il completamento di un nuovo edificio destinato a magazzino economale e farmaci del presidio ospedaliero di Piacenza.
Nell’interrogazione presentata in Regione, il capogruppo, evidenziando “l’impossibilità per le due aziende di ottenere il pagamento diretto dei crediti vantati da parte dell’Ausl piacentina, in quanto stazione appaltante, dato che la società Buson avrebbe proceduto a cedere il credito a Banca Carige”, chiede alla Giunta “le ragioni per le quali l’Ausl non abbia inserito nel contratto d’appalto con la società Buson, come usualmente accade, il divieto di cessione del credito, penalizzando in tal modo le due aziende subappaltatrici”.
La società Buson – si legge nell’atto ispettivo – risulta compresa nell’elenco, adottato dall’Ausl di Piacenza, degli operatori economici da invitare, nel 2016, a gare per lavori indette tramite procedura ristretta semplificata per un importo fino a 1milione e 500mila euro. Idrotermica Bolpagni sottoscrive con la società Buson contratti di subappalto per un totale di oltre 416mila euro, mentre Air Tech Tronik uno da 190mila euro, tutti autorizzati dall’Ausl di Piacenza. A fronte delle opere eseguite, e previa autorizzazione dei relativi stati di avanzamento dei lavori (Sal), le due aziende subappaltatrici emettono regolari fatture, alcune delle quali, per un totale di 445mila euro, non risultano pagate.
Rispetto alle fatture insolute – rimarca il consigliere – sembra non sia possibile il pagamento diretto da parte della stazione appaltante, l’Ausl di Piacenza, in quanto il credito vantato dalla società Buson nei confronti della stessa Ausl risulta ceduto, con atto notarile, alla Banca Carige di Genova. La cessione del credito, accettata dall’Ausl di Piacenza, – spiega Foti – fa venire meno la tutela dei due subappaltatori, contrariamente alle previsioni di legge. L’esponente di Fdi-An, pertanto, chiede all’esecutivo regionale “se risulti che la società Buson abbia presentato ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo ‘in continuità’ e, nel caso, in quale stato si trovi”. Infine, domanda “se la Regione intenda accertare le ragioni per le quali l’Ausl di Piacenza nel contratto d’appalto con Buson srl non abbia inserito, come usualmente accade, il divieto di cessione del credito, penalizzando in tal modo i due subappaltatori, e se e quali iniziative intenda assumere affinché le Ausl dell’Emilia-Romagna, a partire da quella di Piacenza, nel caso di autorizzazione al subappalto inseriscano specifiche clausole volte a vietare all’appaltatore la possibilità di cedere il credito vantato”.