E’ morto a Stefano Rodotà, un forte legame con Piacenza grazie al Festival del Diritto – VIDEO

E’ morto all’età di 84 anni Stefano Rodotà, celebre giurista e responsabile del Festival del Diritto. Da anni Rodotà aveva stretto un forte legame con la nostra città: fin dall’inizio, infatti, ha ricoperto il ruolo di curatore scientifico del Festival del Diritto, nato nel 2008. In occasione dell’ultima giornata dell’edizione 2016, il giurista non aveva presenziato proprio per motivi legati al suo stato di salute: assenza che aveva spinto il sindaco Paolo Dosi a non rivelare il tema del prossimo appuntamento, come invece da tradizione.

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Dal 1983 al 1994 Rodotà è stato membro dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, sempre in sede europea ha partecipato alla scrittura della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Dal 1997 al 2005 è stato il primo Garante per la protezione dei dati personali, mentre dal 1998 al 2002 ha presieduto il gruppo di coordinamento dei Garanti per il diritto alla riservatezza dell’Unione europea. È stato inoltre componente del gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie e presidente della commissione scientifica dell’Agenzia europea dei diritti fondamentali.

Ha insegnato nelle università di Macerata, Genova e Roma, dove è stato professore ordinario di diritto civile e dove gli è stato conferito il titolo di professore emerito. Ma ha insegnato anche in molte università europee, negli Stati Uniti d’America, in America Latina, Canada, Australia e India. I suoi contributi maggiori sono soprattutto in diritto costituzionale, soprattutto nel rapporto tra i diritti costituzionali fondamentali e quelli relativi alle tecnologie dell’informazione, fino dagli anni della loro prima applicazione in Italia nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Diversi studi del Rodotà si sono focalizzati sul tema della privacy delle informazioni digitalizzate dei cittadini.

Come omaggio a Rodotà riproponiamo la sua introduzione all’edizione 2016 del festival, l’ultima a potersi fregiare della guida del celebre giurista.

Il cordoglio del sindaco Dosi per la scomparsa di Stefano Rodotà

Il sindaco Paolo Dosi esprime il cordoglio della comunità piacentina per la scomparsa del professor Stefano Rodotà, “con cui la nostra città – sottolinea Dosi, a nome dell’Amministrazione comunale – ha avuto il privilegio e l’onore di condividere il cammino del Festival del Diritto, di cui non è stato semplicemente il responsabile scientifico ma l’ispiratore, la guida, il punto di riferimento imprescindibile per orientarci nella complessità della società contemporanea”.

“Piacenza – prosegue il sindaco – conserverà sempre il ricordo autentico non solo di un giurista illustre e di uno dei massimi pensatori e intellettuali del nostro tempo, ma serberà cara la memoria della sua intelligenza acuta e delle sue straordinarie doti di divulgatore, capace di coinvolgere le platee e di rendere accessibili a tutti i più alti concetti. Stefano Rodotà possedeva l’umiltà che è propria dei grandi, e credo che tra le immagini più significative che porteremo sempre nel cuore vi sia senz’altro la sua figura attorniata da giovani studenti curiosi di conoscere la sua opinione, desiderosi di porgli un’altra domanda a cui lui, anno dopo anno, non è mai stato stanco di rispondere. Alla sua famiglia vanno le condoglianze più sincere del Comune di Piacenza e del Comitato promotore, di tutto lo staff e i volontari del Festival del Diritto”.

 

Bonaccini: “Il suo pensiero sempre al servizio del pieno riconoscimento dei diritti delle persone”

“Un grande giurista, un intellettuale che non ha mai smesso di mettere il suo pensiero al servizio del pieno riconoscimento dei diritti delle persone”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ricorda Stefano Rodotà, morto all’età di 84 anni.

“Da studioso e persona impegnata in tante battaglie civili, Rodotà ha sempre rappresentato una voce importante nel confronto culturale, politico e sociale. La sua scomparsa- chiude Bonaccini- rappresenta una grave perdita per la cultura e la politica italiana”.