Sarà a Piacenza questo pomeriggio, domenica 15 ottobre 2017, invitato dall’associazione culturale “Alice” e dalla Fondazione Piacenza Futura, don Mosè Zerai, sacerdote eritreo impegnato da anni negli aiuti umanitari ai profughi. L’incontro si terrà alle 18 nella serra di Palazzo Ghizzoni Nasalli. Fondatore dell’agenzia di informazione Habeshia, Don Zerai offre assistenza telefonica agli stranieri che si accingono a partire per l’Italia, avvertendo le autorità quando imbarcazioni che attraversano il Mediterraneo si trovano in difficoltà. Un’attività che lo ha portato ad agosto a finire nel registro degli indagati della Procura di Trapani con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Una presenza non gradita dal movimento di destra radicale Veneto Fronte Skinheads che questa notte ha affisso striscioni “di benvenuto” al sacerdote cone le scritte “Vade retro Padre Zerai” e “Padre Zerai nemico d’Europa”.
“La bontà di Padre Zerai, la sua voglia di accoglienza (a casa nostra!) lo ha spinto addirittura a fare pressioni e ricatti alla Marina militare – scrive il VFS – lo stesso regime eritreo lo accusa come promotore dell’immigrazione clandestina in Europa per interessi politici aiutato da paesi occidentali e ONG internazionali. La procura italiana accusa Padre Zerai di essere già a conoscenza dei barconi e delle traversate ancora prima che questi partano e di coordinare il tutto. Noi incolpiamo con fermezza Padre Zerai e tutti i finti buonisti e filantropi che favoriscono questo catastrofico fenomeno ai danni dei popoli europei. Legami stretti tra ong, ambienti ecclesiastici, magnati della finanza e politici sono stati smascherati oramai da tempo” si legge in una nota.
Il comunicato intero del Veneto Fronte Skinheads
“Vade retro Padre Zerai” e “Padre Zerai nemico d’Europa”. Con questi due striscioni vogliamo accogliere “padre Mosè” come a lui piace definirsi. Ma chi è costui? Questo controverso prete, indagato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, si vanta di far arrivare in Italia immigrati da 15 anni. La sua Onlus Habeshia ha fondato una organizzazione che fornisce tutte le informazioni necessarie e utili per chi vuole emigrare e una guida vademecum dal titolo: Welcome to Europe per chi arriva sulle nostre coste. La bontà di Padre Zerai, la sua voglia di accoglienza (A CASA NOSTRA) lo ha spinto addirittura a fare pressioni e ricatti alla Marina militare. Lo stesso regime eritreo lo accusa come promotore dell’immigrazione clandestina in Europa per interessi politici aiutato da paesi occidentali e ONG internazionali. La procura italiana accusa Padre Zerai di essere già a conoscenza dei barconi e delle traversate ancora prima che questi partano e di coordinare il tutto. Noi, Veneto Fronte Skinheads, da sempre schierati in difesa delle nostre identità e oppositori feroci a questa immigrazione di massa incolpiamo con fermezza Padre Zerai e tutti i finti buonisti e filantropi che contribuiscono, che favoriscono e organizzano questo catastrofico fenomeno ai danni dei popoli europei. Legami stretti tra ong, ambienti ecclesiastici, magnati della finanza e politici sono stati smascherati oramai da tempo. La sostituzione etnica è il passo conclusivo per affossare l’Europa; figure come Padre Zerai vogliono una ” società aperta” senza nessun confine proprio come George Soros con la sua “Open Society” e fatalità le organizzazioni di costoro vantano legami e collaborazioni reciproche su più fronti. Speriamo che la giustizia italiana riesca a condannare Padre Zerai ma noi non aspettiamo tutto il tempo della lentezza dei tribunali e per ciò la nostra sentenza è: nemico d’Europa e, siccome questa è la terra dei nostri padri, a casa nostra non lo vogliamo!
Emanuele Alfredo Meroni
Veneto Fronte Skinheads Piacenza