Piacenza non dimentica. Il 12 gennaio del 1997 sui binari della stazione di Piacenza si consumava la “Tragedia del Pendolino”: Il Pendolino ETR.460 numero 29, della tratta Milano – Roma alle 13.26 di quella domenica maledetta imboccò la curva d’ingresso della stazione di Piacenza. La carrozza di testa si ribaltò, provocando il deragliamento della quasi totalità del convoglio. Morirono i due macchinisti in servizio, due agenti della Polfer, due hostess e due viaggiatrici.
Il processo per i fatti di 21 anni fa iniziò l’8 febbraio del 2000 e si concluse il 6 marzo del 2001 con l’assoluzione dei 25 imputati, tutti funzionari delle ferrovie. Furono ritenuti responsabili del disastro solo i due macchinisti, deceduti sul colpo.
Da allora, ogni anno, presso la stazione di Piacenza viene celebrata la Santa Messa nel ricordo delle otto vittime. Il rituale si è ripetuto questa mattina, poco prima della benedizione del “Monumento delle vittime del pendolino”
Toccante il ricordo della figlia di Lidio De Santis, no dei due macchinisti uccisi nela tragedia: “Il legame che negli anni si è creato con Piacenza è fortissimo. Sentire la partecipazione e la vicinanza delle altre persone è molto commovente. Dopo 21 anni ritorniamo qui per ricordare, sicuramente, ma anche per stare insieme a chi condivide con noi questo dolore. Il dolore non passa, cambia. 21 anni fa venni qui con mia madre per il riconoscimento. Ricordo un gran trambusto. Avevo 21 anni quando morì mio padre e ne ho un ricordo nitido. Un ricordo con cui purtroppo ho dovuto convivere”
Paolo Mancioppi, assessore del comune di Piacenza