Dirigenza dell’area sociale, respinto il ricorso di Massimo Mangiarotti contro il Comune

Con sentenza emessa il 15 novembre scorso, la Sezione Lavoro del Tribunale di Piacenza ha respinto il ricorso promosso da Massimo Mangiarotti contro il Comune di Piacenza, difeso dall’Avvocatura comunale, per il posto da dirigente dell’Area Sociale. Il dott. Mangiarotti – noto per la lunga controversia sulla dirigenza della Direzione Operativa Risorse, per la quale aveva ottenuto il risarcimento del danno dal Comune – era stato l’unico candidato ammesso alla procedura di mobilità volontaria indetta nel 2014 per la copertura della dirigenza dell’Area Sociale, all’esito della quale era stato ritenuto non idoneo al ruolo. Nel 2015 venne indetta un’ulteriore procedura di mobilità, riservata, in base alle disposizioni vigenti all’epoca, esclusivamente al personale di “area vasta” (Province e Città Metropolitane); per tale motivo, Massimo Mangiarotti non era stato ammesso alla seconda selezione.

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Ad avviso del Tribunale, nella procedura del 2014 il Comune di Piacenza ha operato correttamente, valutando i requisiti in concreto richiesti nell’avviso di mobilità e poi concludendo per l’inidoneità del ricorrente.

In particolare, il Giudice ha riconosciuto il potere/dovere della Pubblica Amministrazione di valutare la preparazione e l’esperienza professionale specifica del candidato, anche se “unico”, rilevando che non può sostenersi che, in questo caso, sia preclusa alla Pubblica Amministrazione ogni valutazione circa l’idoneità dello stesso. Anche la scelta del Comune di procedere nel 2015 ad altra mobilità, quest’ultima riservata al personale di area vasta, al fine di ricoprire il posto rimasto vacante, non è stata ritenuta dal Giudice del Lavoro né censurabile né finalizzata alla mera esclusione del ricorrente.