Inchiesta in Comune, Diccap Sulpl: “Per scongiurare comportamenti illeciti non basta diramare circolari, servono controlli”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindacato di polizia municipale Diccap-Sulpl in merito all’inchiesta sui dipendenti infedeli che vede indagati 50 impiegati comunali: “Nessuno ha toccato un punto forse dolente, quello dei Dirigenti: costoro hanno tra i loro compiti anche l’importante funzione di controllo sull’operato dei loro sottoposti. E su tutti, anche il Segretario Generale, oltre che Responsabile anticorruzione e trasparenza, era all’oscuro di tutto ciò che accadeva nella cosiddetta “casa di vetro”. Il nostro Sindacato ha sempre chiesto maggiori controlli su malattie, certificazioni mediche”.

Radio Sound

La vicenda di ieri ha lasciato sgomenti tutti e dal punto di vista umano non è stato piacevole per noi della Polizia Locale dover procedere verso i dipendenti comunali, ma è di nostra competenza e dunque abbiamo ottemperato.
E’ scontato che chi ha sbagliato dovrà pagare. Oggi con la carenza di lavoro che c’è, con l’alto tasso di disoccupazione, chi ha la fortuna di avere un lavoro deve tenerselo ben stretto, nel rispetto dei tanti cittadini disoccupati ed anche dei Colleghi/Lavoratori veri. Tuttavia, leggendo i comunicati di altri sindacati, abbiamo notato che nessuno ha toccato un punto forse dolente, quello dei Dirigenti: costoro hanno tra i loro compiti anche l’importante funzione di controllo sull’operato dei loro sottoposti. E su tutti, anche il Segretario Generale, oltre che Responsabile anticorruzione e trasparenza, era all’oscuro di tutto ciò che accadeva nella cosiddetta “casa di vetro”. E’ sicuramente un’anomalia che è costata cara a tutti, in termini di immagine e di inevitabili ricadute che ci saranno anche sui servizi al cittadino. Il nostro Sindacato ha sempre chiesto maggiori controlli su malattie, certificazioni mediche; abbiamo provato più volte a fare accesso agli atti sulla distribuzione degli straordinari, chiedendo i nominativi e il monte ore, sulle votazioni, eppure, nella “casa di vetro”, spesso calava la “privacy”, concetto forse interpretato in senso eccessivamente restrittivo. Evidentemente, per combattere la corruzione dilagante, per scongiurare comportamenti illeciti e riprovevoli non basta diramare circolari a mezzo mail o fare un corso sulla legalità. Occorre controllo a 360°: chi lavora onestamente, non avrà mai nulla da temere. Confidiamo ora nella nuova Amministrazione, che certamente avrà non pochi problemi cui far fronte, aggravati dall’accaduto, ma che potrà far tesoro degli errori di quella uscente.