“L’esito dell’indagine, diretta dalla locale Procura della Repubblica, svolta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia municipale, con la collaborazione dell’Ufficio del Personale, ha fatto emergere gravi irregolarità nel comportamento di diversi dipendenti comunali. Aspetto, come tutti, di conoscere con chiarezza i fatti nella loro interezza il più presto possibile. Mi rendo conto che la dimensione della vicenda sia sconcertante anche se non mi sorprende. Quante volte ho detto che il problema delle risorse umane non era meno grave di quello delle risorse finanziarie? E il problema non era certo solo quello dei vincoli assunzionali”. Così commenta la vicenda dei cinquanta dipendenti comunali arrestati l’assessore uscente Luigi Gazzola.
“Abbiamo sempre seguito una rotta molto precisa e rigorosa. Fin dal primo incontro sindacale avevo sottolineato con chiarezza la volontà di essere intransigenti in queste situazioni: prima di cercare la pagliuzza altrove meglio cavare la trave in casa propria. In due-tre anni sono state decine i casi di sanzioni disciplinari inflitte dai dirigenti e dall’UPD. Forse più di quante sono state inflitte nei venti anni precedenti. Diverse circolari sono state diramate dal Segretario Generale, responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione, sugli obblighi del dipendente pubblico e sui rischi connessi alla loro violazione introdotti dal recente D.Lgs. 116/2016. Decine di ore sono state dedicate alla formazione che ha visto coinvolto il personale in corsi sull’anticorruzione e la promozione della legalità. Probabilmente l’abitudine a comportamenti scorretti ha condotto qualcuno a ritenerli legittimi. Evidentemente qualcuno non ha capito che a Piacenza, come nel resto d’Italia, la musica è cambiata e che certi comportamenti, a volte volutamente illeciti, a volte involontariamente illeciti e a volte semplicemente frutto di una scarsa cultura professionale, non sono e, mi auguro, non saranno più tollerati”.
“Anche nella vicenda specifica l’Amministrazione ha fatto la propria parte collaborando agli accertamenti d’indagine con gli uffici del Personale e della Polizia municipale così come già in altre situazioni che avevano visto coinvolti dipendenti comunali aveva assicurato massima collaborazione agli Organi inquirenti. Dall’inizio del mandato sono decine i provvedimenti disciplinari, le contestazioni e le sanzioni comminate, fino al licenziamento in alcuni casi, a dipendenti del Comune sempre nell’ambito di procedure rispettose dei diritti dei lavoratori e delle precise regole contrattuali da applicare nel caso di sospette o accertate violazioni comportamentali. Anche in questo caso, come in tutti i precedenti, la nuova Amministrazione dovrà valutare l’adozione dei provvedimenti sanzionatori di sua competenza alla luce delle risultanze di indagine. Fatto salvo che tutte le accuse dovranno essere provate e fatta quindi salva la presunzione di innocenza per ciascuno, personalmente auspico anche che l’Ente si costituisca Parte civile in tutti i procedimenti penali che dovessero scaturire”.
“Evidentemente i blitz delle forze dell’ordine operati nei mesi scorsi, le denunce, gli arresti e le condanne di decine di dipendenti pubblici infedeli in diverse città italiane, lo sdegno e la riprovazione dell’opinione pubblica, la conoscenza delle gravissime conseguenze cui va incontro chi viola non solo il codice penale ma anche le norme comportamentali non hanno scoraggiato né intimorito, forse nella convinzione dell’impunità o che i controlli avvengano solo altrove. La riprovazione verso i “furbetti” di qualsiasi tipo ha portato nel pubblico impiego ad un inasprimento delle sanzioni che vanno dalla sospensione immediata al licenziamento in tronco”.
“La sospensione di questi lavoratori aggraverà la situazione organizzativa dell’Ente e inciderà inevitabilmente sulla prestazione del servizio all’utenza. Le situazioni andranno valutate caso per caso, ma è indubbio che costoro hanno arrecato un danno enorme non solo all’Ente e alla collettività ma soprattutto ai colleghi di lavoro perché il messaggio che passa all’opinione pubblica è che i dipendenti del Comune sono tutti approfittatori e fannulloni. Un messaggio che ritengo sbagliato perché so come lavora la stragrande maggior parte di loro. Evidentemente si doveva arrivare a questo punto per mettere ciascuno davanti alle proprie responsabilità”.
“Sarà indispensabile affermare sempre più l’azione politica e amministrativa a tutela della legalità, che è tutela di servizi ai cittadini e di dignità della stragrande maggioranza di lavoratori che fanno il proprio dovere all’interno dell’Ente con scrupolo e abnegazione e il cui operato merita solo apprezzamento”.