Due casi di stalking e violenza, non solo psicologica, sulle donne. Emergono dalla questura, nello specifico dalla squadra mobile, che nelle ultime settimane hanno spiccato due divieti di avvicinamento ad altrettanti uomini.
Il primo caso vede come protagonista un uomo di 65 anni, libero professionista. Vittima una sua dipendente di 51 anni, assunta nel 2016. Fin da subito l’uomo mostrò un interesse morboso nei suoi confronti. Un’interesse tale da spingere l’uomo a installare delle telecamere di sorveglianza per tenere d’occhio la dipendente per tutto il tempo. Non solo, il datore di lavoro iniziò ad essere ossessionato dall’idea che la donna fosse interessata ad alcuni dei clienti che sistematicamente frequentavano lo studio e iniziò a muoverle accuse quasi quotidiane. Non solo, il 65enne iniziò anche a pedinarla, presentandosi davanti a lei persino mentre portava a spasso il cane. L’apice fu raggiunto un giorno in cui i due si ritrovarono soli nella stessa stanza: secondo quanto raccontato dalla donna alle forze dell’ordine, il titolare le infilò una mano nella camicia e la spinse in un angolo; fortunatamente la 51enne riuscì a divincolarsi e liberarsi. Quella fu però la goccia che fece traboccare il vaso e la donna, dopo circa un anno di sopportazione, decise di licenziarsi e raccontare tutto alla polizia. Iniziarono le indagini coordinate dal sostituto procuratore Ornella Chicca: raccolti elementi sufficienti, il 65enne è stato indagato per stalking, violenza sessuale e maltrattamenti. Nel frattempo la procura ha emesso per lui un divieto di avvicinamento alla donna.
Stesso divieto per un 72enne piacentino il quale non si era rassegnato alla fine del suo matrimonio. L’uomo ha iniziato a perseguitare la ex moglie, una 30enne di origini ucraine, con pedinamenti e appostamenti, telefonate e minacce. Anche in questo caso la donna ha deciso di rivolgersi alla polizia.
Solo pochi giorni fa un altro uomo, sudamericano di 31 anni, era stato condannato per stalking, reato che a Piacenza si conferma piuttosto frequente.
