Da Dijon a Piacenza, il gruppo teatrale L’Artifice ospite di Teatro Gioco Vita

All’Officina delle Ombre di Teatro Gioco Vita è ospite in questi giorni la compagnia francese L’Artifice, una delle più importanti nel mondo del teatro ragazzi d’oltralpe, con sede a Dijon. Il regista Christian Duchange, la drammaturga Karin Serres, il musicista Yannaël Quenel e la marionettista Lucile Beaune nel corso di questa settimana sono in “residenza” a Piacenza per lavorare con il regista Fabrizio Montecchi, con Agnese Meroni e gli altri artisti della compagnia d’ombre.

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L’obiettivo è la preparazione di uno spettacolo rivolto ai ragazzi a partire dagli 8/9 anni di età che debutterà in autunno: “Comédie Musicale – Jeanne et la chambre à airs”.

Due traslocatori iniziano a togliere i mobili da una cameretta di una bambina, ma si accorgono che c’è qualcuno dentro il letto. È Jeanne, 8 anni, che si è improvvisamente ammalata. In realtà, Jeanne non vuole lasciare la sua cameretta, forse per paura di quello che l’aspetta andandosene dalla sua vecchia casa, o anche solo per giocare con la luce del sole che entra nella stanza. E come su una pagina bianca, Jeanne inizia a giocare con le ombre: la sua, quella del suo peluche preferito, le ombre di animali che riesce a fare con le sue mani… Le ombre non parlano, cantano: un incontro musicale nel quale tutto è possibile, tra personaggi reali e personaggi immaginari.
“Jeanne et la chambre à airs” debutterà nel novembre 2017 a Le Théâtre d’Auxerre – scène conventionnée, dove si terrà anche la fase finale della produzione e delle prove.

Il regista dello spettacolo, Christian Duchange, che è anche direttore artistico della Compagnia L’Artifice, ha già lavorato con Fabrizio Montecchi e Nicoletta Garioni nella Stagione Teatrale 2014/2015 all’operina per ragazzi “Brundibar”, libretto di Adolf Hoffmeister e musiche di Hans Krása, realizzata dall’Opera de Dijon, con la direzione musicale di Étienne Meyer. In quell’occasione, Christian Duchange aveva curato la regia, mentre Teatro Gioco Vita con Fabrizio Montecchi aveva firmato le scene, con Nicoletta Garioni i disegni e le sagome, con Cesare Lavezzoli le luci.