Daniele Vallisa coordinatore della Società italiana di Ematologia: “Riconoscimento per tutta l’Ausl piacentina”

Piacenza ai vertici della sezione regionale della Società italiana di Ematologia. Il primario Daniele Vallisa è stato nominato rappresentante per l’Emilia Romagna della prestigiosa società scientifica nazionale. “È un riconoscimento importante – commenta il direttore generale Ausl Luca Baldino – che ci riempie di orgoglio e testimonia il ruolo di riferimento che l’equipe di Piacenza svolge in tutta la Regione”.

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“La scommessa cui siamo chiamati – spiega il direttore dell’Ematologia di Piacenza Vallisa – è quella di proseguire nella riorganizzazione della rete in Emilia Romagna, tenuto conto delle diverse realtà che la compongono, sia ospedaliere sia universitarie”. Com’è noto, questa ramo specialistico della medicina è in rapida e continua evoluzione: “Da un lato vi è quindi la necessità di un continuo aggiornamento in termini di conoscenze di nuove entità diagnostiche e nuove terapie e, dall’altra, la necessità di applicarle con il rispetto della equità di accesso alle cure. “In quest’ottica la rete – prosegue Vallisa – diventa uno strumento molto prezioso per noi specialisti: ci aiuta a condividere le conoscenze scientifiche emergenti e a confrontarci su esigenze e problematiche quotidiane, per fornire ai nostri pazienti le risposte più aggiornate e adeguate ai loro bisogni di salute con un principio di omogeneità delle cure”. “La continua sinergia con i colleghi ci deve consentire quindi di fornire gli stessi trattamenti partendo da Piacenza, passando per Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna arrivando a Rimini, per garantire a tutti le stesse chance di trattamento”.

“La frontiera con cui ci stiamo relazionando oggi è soprattutto quella dei farmaci di ultima generazione, che se da una parte risultano essere sempre più efficaci e capaci di dare risposte terapeutiche inimmaginabili fino a pochi anni fa, dall’altra hanno costi molto elevati. La soluzione di questa difficile equazione è una sola ed è l’appropriatezza prescrittiva. In questo senso le società scientifiche posso fare molto, sia al loro interno con lo sviluppo di linee guida aggiornate e stringenti sia all’esterno, creando un dialogo costruttivo con le istituzioni. L’obiettivo finale di tutti è fornire a ciascun paziente la terapia più adeguata al suo specifico caso”.

Alla luce di quanto detto sopra, il dottor Vallisa, in qualità di referente regionale, sarà chiamato non solo a promuovere e coordinare eventi scientifici sul territorio, ma anche a farsi promotore di incontri con i colleghi, sia ospedalieri sia universitari, per la stesura condivisa di linee guida regionali e, ancor più impegnativo, dei Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali (Pdta) per i malati. “Il focus – ribadisce il primario di Ematologia – è quello della appropriatezza delle cure: siamo l’interlocutore naturale delle istituzioni per valutare al meglio come gestire l’organizzazione delle reti che ci competono e quanto ne consegue in Emilia Romagna”.

Per svolgere al meglio il suo gravoso compito, lo specialista piacentino conta naturalmente molto sulla collaborazione dei colleghi della Società, ma anche sulla sua squadra al Guglielmo da Saliceto: “In ospedale e con la direzione aziendale c’è una sinergia molto forte e consolidata. L’apporto di tutti è prezioso e necessario. Questo riconoscimento premia il lavoro di squadra dell’Ematologia e del Centro trapianti di midollo osseo ma anche di tutti quei servizi che ci supportano ogni giorno per le diagnosi e le terapie”.

Il reparto guidato da Vallisa ha attualmente in carico circa 1500 pazienti e ne segue altre 7 mila persone “guarite” o con patologie minor che effettuano controlli periodici (follow up). Le nuove diagnosi di malattie del sangue a Piacenza sono circa 250 all’anno: la prevalenza è quella dei linfomi (70/80), seguiti da mielomi (60) e leucemie gravi (25). “Sono numeri importanti – commenta Vallisa – ma per fortuna possiamo dire che la sopravvivenza è in deciso aumento”. Questo anche grazie ai trapianti di midollo osseo, terapia per la quale il nostro centro è un’eccellenza riconosciuta: “Nel 2018 supereremo senza dubbio il traguardo dei 500 interventi e questo ci rende molto orgogliosi, perché si tratta di un’attività di alta specializzazione e complessità, per la quale il nostro ospedale vanta oggi un’esperienza davvero significativa”.