“Il collaudo della diga di Mignano, che oggi festeggiamo, segna il raggiungimento della massima efficienza di un’opera di fondamentale importanza per l’intero territorio della Val d’Arda in chiave di maggiore disponibilità di acqua per usi idropotabili e per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’economia dell’intera valle”.
Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel suo intervento al convegno organizzato a Vernasca (Pc) dal Consorzio di bonifica di Piacenza, in occasione del taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali.
All’incontro e alla successiva cerimonia erano presenti anche il presidente del locale Consorzio di bonifica, che ha eseguito i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’opera, Fausto Zermani, il prefetto di Piacenza, Maurizio Falco, il sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli, il dirigente del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo Chieppa e il consigliere del Comitato italiano per le grandi dighe, Ezio Baldovin.
La positiva conclusione della procedura di collaudo della diga, che ha avuto l’ok da parte di tutti gli enti competenti, Regione compresa, giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, superando le limitazioni che, per motivi di sicurezza, ne avevano ridotto fino a 10 metri la soglia di sfioro.
Dopo l’intervento la capacità della diga è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi; 1,5 milioni in più di acqua ad uso irriguo e idropotabile, per soddisfare le esigenze di una popolazione di circa 35.000 abitanti. I lavori di adeguamento si sono svolti in due fasi, a partire dal 1996 e si sono conclusi nel 2013.
Gli obiettivi del nuovo piano regionale di tutela delle acque
Adesso si volta pagina e si guarda al futuro. “Stiamo lavorando- ha rimarcato Bonaccini- per elaborare una strategia capace di prevenire i conflitti tra i diversi usi della risorsa idrica. Con il nuovo Piano di tutela delle acque definiremo gli obiettivi e le azioni da mettere in campo, frutto del confronto con tutti i portatori di interesse che stiamo avviando sul territorio. Fin d’ora, però, sono chiari i pilastri su cui si fonderà il Piano: il riuso dell’acqua, il risparmio idrico e l’efficienza della rete, lo stoccaggio”. Con la Legge di bilancio 2018, ha ricordato il presidente, il precedente Governo aveva previsto un fondo di 250 milioni, 50 milioni all’anno fino al 2022, per un Piano straordinario di interventi urgenti riguardanti gli invasi multi-obiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili. Gli interventi saranno realizzati dai concessionari delle derivazioni o dai gestori delle opere attraverso apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. “Al primo posto del nostro Piano, come intervento prioritario e irrinunciabile- ha concluso Bonaccini- è inserita la Traversa di Mirafiori, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo. Si tratta di un intervento da 8,75 milioni di euro strategico per il settore agro-alimentare provinciale piacentino, al servizio di un territorio di circa 12 mila ettari. L’auspicio è che il Governo in carica confermi tutti gli impegni presi con la Regione Emilia- Romagna, impegni frutto di un costante confronto con il territorio teso a definire in modo concordato le priorità e la programmazione degli interventi”.