Le costruzioni emiliano-romagnole nonostante rallentino il ritmo, ottengono nel terzo trimestre 2018 un aumento del volume d’affari dell’1,2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il settore mette così a segno il sesto trimestre in positivo. E’ quanto risulta dall’indagine sulla congiuntura di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. A conferma del rallentamento, il saldo dei giudizi tra la quote delle imprese che rilevano un aumento o una riduzione del volume d’affari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno si è indebolito scendendo a +14,9 da +18,4 punti. È positivo l’andamento del volume d’affari per le piccole imprese, da 1 a 9 dipendenti (+1,6 per cento) e per le medie imprese da 10 a 49 dipendenti (+1,5 per cento), mentre per le grandi imprese, quelle da 50 a 500 dipendenti, la tendenza si è bruscamente invertita divenendo leggermente negativa (-0,4 per cento).
Secondo Istat, nel terzo trimestre 2018, gli occupati nelle costruzioni sono risultati oltre 107 mila, con un incremento del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto agli autonomi, che si confronta con una tendenza ben più contenuta a livello nazionale (+0,8 per cento).
Il Registro delle imprese. A fine settembre, le imprese attive nelle costruzioni sono risultate 65.739. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si sono ridotte dello 0,9 per cento (587 in meno), ma si tratta della flessione più contenuta dal terzo trimestre del 2011. La diminuzione è più ampia per le imprese che effettuano lavori di costruzione specializzati (-300 unità, -0,6 per cento), le imprese minori, ma è più rapida per le attive nella costruzione di edifici (-277 unità, -1,7 per cento). Il calo è stata determinato soprattutto dalle ditte individuali (-797 unità, -1,7 per cento) e quindi dalle società di persone (-4,0 per cento, -283 unità). Queste risentono in negativo dall’attrattività della normativa relativa alle società a responsabilità limitata, che ha invece un effetto positivo per le società di capitali, le sole che continuano a crescere (+4,3 per cento, 532 unità) e con una sensibile accelerazione della tendenza. Anche i consorzi e le cooperative sono risultate in flessione (-3,3 per cento).