Il successo ottenuto dalla “cedolare secca” sugli affitti abitativi in termini di emersione del sommerso e di incremento della tax compliance (l’adempimento spontaneo agli obblighi tributari da parte dei contribuenti), come si evince dal “Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva” (allegato alla nota di aggiornamento del Def), è un dato molto importante.
Infatti i risultati dell’analisi degli effetti benèfici della cedolare nel settore abitativo, di cui si è letto in questi giorni anche sui maggiori organi di informazione, vanno particolarmente sottolineati in quanto sanciscono la bontà e l’efficacia di tale strumento, giustificando in modo inequivocabile la richiesta, avanzata da Confedilizia, di introduzione di un regime di tassazione sostitutiva anche per le locazioni ad uso diverso dall’abitativo e palesando altresì la necessità di un rinnovo della cedolare secca del 10% per i contratti 3+2, transitori e universitari.
La proposta di estendere la “cedolare secca” anche agli affitti di negozi e uffici, che contribuirebbe altresì al rilancio del centro storico, è stata lanciata dalla locale Confedilizia anche ai parlamentari piacentini.