Confedilizia e Sindacato Proprietà Fondiaria: ” I comuni sono responsabili dell’affluenza dei profughi superiore alla media”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato congiunto di Confedilizia e Sindacato Proprietà Fondiaria di Piacenza sul problema dei profughi nei Comuni

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La nostra provincia è caratterizzata da una presenza di profughi seconda solo ad una provincia in tutto della nostra regione. Tutte le altre, ne hanno meno.
Lo affermano, in una nota congiunta, la Confedilizia e il Sindacato della Proprietà fondiaria della nostra provincia. “Se abbiamo più profughi (o, meglio, richiedenti asilo) che tutte le altre province emiliano-romagnole esclusa una provincia sola (Ferrara), una ragione ci sarà”, dicono le due organizzazioni in un loro comunicato, che così prosegue: “La ragione è semplice. La nostra è una provincia in cui l’agricoltura ha avuto, e ha, un ruolo primario.
In relazione alle forme di coltivare i terreni oggi in essere, più che altrove si sono dunque resi disponibili fabbricati padronali e colonici, non più abitati. Sono fabbricati che gli stessi Comuni dicono inabitabili (a prezzo di ristrutturazioni antieconomiche), ma che tassano poi per migliaia e migliaia di euro per ogni fabbricato dato che per essere esonerati dalla tassazione gli immobili, così come prevedono le regolamentazioni dei Comuni, devono in sostanza, prima, cadere addosso a chi vi abita, o quasi. Il risultato è che, per alleviare un po’ i costi e gli oneri non solo tributari ma anche manutentivi ed assicurativi, i proprietari affittano questi immobili alle strutture individuate dalla Prefettura per gestire il fenomeno immigrati. I Comuni non devono quindi fare manifestazioni sceniche, e basta: sono loro, e solo loro, che costringono i proprietari a mettere i profughi nei loro immobili vuoti, immobili che i proprietari terrebbero vuoti ben volentieri se potessero farlo. I Comuni, dunque, anziché far finta di protestare (tra l’altro, incassano anche dei bei soldi, 500 euro per ogni profugo ospitato sul loro territorio) devono solo – non potendo esonerare del tutto i fabbricati dalle tasse per le regolamentazioni che loro stessi si sono dati o hanno attraverso l’Anci richiesto di fare allo Stato – portare le tasse al minimo per la categoria immobili vuoti, non occupati. Basta questo, senza tante chiacchere diversive. Possono farlo perché le tariffe Imu i Comuni possono modularle come e dove vogliono, per i motivi più vari. Se no, ci risparmino almeno le loro patetiche proteste”.