Serata di beneficenza e di risate venerdì 19 Maggio a Rivergaro, quando alle ore 21, presso l’Auditorium, Casa del popolo, sarà in scena la Filodramattica San Bernardino di Bettola, con la commedia del suo autore e regista Massimo Calamari, dal titolo “L’Amur le cme al puvron…..le bon pucciä!”
La compagnia bettolese però, non sarà l’unica protagonista, ma lo sarà anche, e soprattutto, il centro recupero animali selvatici Piacenza Wildlife Rescue Center, di Suzzano, diretto dal dottor Riccardo Rossi è che si avvale di tanti volontari, ma sempre bisognoso di fondi, per poter continuare la propria opera.
A sostegno dell’Associazione è scesa in campo appunto la Filodramattica San Bernardino ed il Comune di Rivergaro, mentre l’ingresso sarà ad offerta e l’incasso tutto a favore del centro dì Suzzano.
La serata è stata organizzata in collaborazione con il comune di Rivergaro che ha gratuitamente messo a disposizione la struttura.
Per quanto concerne la commedia, è la quinta rappresentazione da Marzo, Bettola, Farini, Roveleto di Cadeo e Ponte dell’olio, quindi per le mamme della speranza di Angela Ghezzi, il 23 Giugno alla Besurica.
La trama: i primi due atti sono ambientati nella casa dei custodi del cimitero comunale, Bianca e Nino, dice a causa di lavori di ristrutturazione della canonica Si trova ospite Don Davide, incastrato dal Sindaco Giacomo, a dovergli tenere il gioco per l’arrivo in paese della sua giovane amante, spacciata per la cugina di un lontano parente ora risiedente in Germania.
Brigida, la giovane amante, creerà parecchio scompiglio tra gli uomini del cast, in primis catturerà il Generale Franco, in visita con la figlia Anna, alla moglie defunta, di Andrea, spasimante di Anna non ben accetto da parte del Generale perché obiettore di coscienza, in visita alla zia defunta e di Nino sempre pronto a lanciarsi in nuove avventure. Ma la situazione si complica, a causa di Rita, la campanara di Don Davide, e degli stessi Bianca e Nino, che mettono Don Davide al centro di un triangolo amoroso, male interpretando dei dialoghi rubati tra il sacerdote e Anna prima e Brigida poi.
L’intrecciata trama, che si arricchisce del vero ruolo di Brigida, viene prima complicata e poi risolta da Serafino, il campanaro, che nel terzo atto, che di svolgerà in una canonica di Don Davide interessata dai lavori, porterà alla luce tutto l’inghippo creato ad arte da Brigida.
A completare il cast le stravaganze di Albina, convinta che il marito, morto da decenni, sia lì ospite in un albergo.