Cisl contro la giunta: “La scelta di tagliare sulle politiche giovanili è realmente lungimirante?”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Marina Molinari, segretario provinciale della Cisl di Parma e Piacenza in merito alla politica dell’amministrazione inerente le aree giovanili.

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Dopo 10 mesi di atti messi in campo, o annunciati, dall’amministrazione del comune di Piacenza, si comincia a profilare “una identità”, uno stile di governo della città, che per diversi aspetti ci lascia dubbiosi. Non si tratta di singoli episodi, ma lo ripetiamo, di un disegno d’insieme che non può che vederci molto perplessi. Da pochi giorni è stato pubblicato dall’ente locale il bando di affidamento per la gestione del centro di aggregazione Belleville, attualmente denominato Spazi-Ali, che fa seguito a quello emanato alcuni mesi or sono per la nuova gestione di Spazio 4. Comune denominatore di entrambe le gare, è la significativa riduzione di risorse economiche messe a disposizione per lo svolgimento delle attività previste. Inoltre accomuna i due casi la volontà di cancellare le specificità dei due centri, la loro storia e caratterizzazione, trasformando Spazio 4 da centro di aggregazione giovanile a contenitore polivalente e, attribuendo a Belleville-Spazi-Ali, costituito come centro di dialogo interculturale, una più generica “mission” educativa. Nel merito, si sono espressi anche alcuni noti pedagogisti piacentini che hanno rivolto un appello al Sindaco, illustrando il senso pedagogico e sociale dei centri di aggregazione giovanile, diffusi e finanziati da anni in tutta la regione Emilia Romagna. E’ noto che, nell’insieme, si è trattato di una operazione di revisione, in cui la stessa amministrazione comunale ha voluto mettere in luce i risparmi ottenuti. Ma a fronte di cosa ? E la scelta “politica” di tagliare sulle politiche giovanili è realmente lungimirante ?

E’ stata infatti la stessa commissione comunale, preposta alla valutazione dell’offerta a seguito del bando di gara, a scrivere nero su bianco, un lungo elenco di lacune amministrative, ma anche qualitative, per cui, alla fine, diventa lecito chiedersi se gli importi destinati, seppure di minor consistenza rispetto al passato, non rischino di trasformarsi in sostanziale dissipazione di risorse pubbliche. Ben spende chi riesce ad ottenere un equo e credibile equilibrio tra entità di spesa e qualità di servizio.

Un’altra scelta essenzialmente politica dell’attuale amministrazione comunale è stata la volontà di non prevedere nelle due gare di appalto l’applicazione di clausole sociali a tutela del personale che in questi anni aveva animato l’esperienza dei due centri giovanili. Se questa è la premessa, non si può che guardare con grande preoccupazione alle prossime gare di appalto comunali, prima fra tutte, in ordine di tempo, quella dei servizi delle biblioteche comunali, dove tanti operatori e operatrici, molto qualificati, hanno dimostrato di saper produrre esiti di eccellenza.

Se questa questa scelta politica fosse presa a modello ed esportata in tutti i contesti di lavoro, pubblico e privato, che effetti ci sarebbero sul tessuto occupazionale della nostra provincia ? Pensiamo alla logistica, o all’imminente gara per i servizi di smaltimento rifiuti, oggi gestiti da Iren. Senza parlare del trasporto pubblico locale La gente approverebbe che a fronte di un nuovo vincitore di gara d’appalto, sia lecito disfarsi dei lavoratori che avevano fino a quel momento operato in quelle mansioni?

In una dichiarazione in consiglio comunale sul tema dell’applicazione delle clausole sociali il sindaco Patrizia Barbieri ha dichiarato: “I lavoratori devono essere tutelati tutti, sia quelli che ovviamente sono oggetto di clausola sociale, ma anche gli altri, che hanno diritto ad entrare nel mondo del lavoro”. Pur concordando con il Primo cittadino che anche chi è alla ricerca del lavoro va sostenuto con azioni di accompagnamento, si profila, prendendo alla lettera il passaggio citato, uno scenario di competizione senza limiti tra lavoratori che si contendono lo stesso posto di lavoro, magari al massimo ribasso.

E’ evidente che la non applicazione delle clausole sociali ha come effetto anche quello di consentire al nuovo gestore di arruolare personale a condizioni economiche più modeste rispetto a quelle che sarebbe stato vincolato a mantenere nel caso di passaggio di personale tra appalti. E probabilmente questo sarà il destino che toccherà ai nuovi educatori di Spazio 4 e di Spazi-Ali.

Anche sul versante dell’annunciata revisione della struttura comunale, pur mancando indicazioni precise sul disegno organizzativo, sulle motivazioni, le strategie e i contenuti operativi affidati ai nuovi servizi, sembra di cogliere un’evidente sottovalutazione della complessità dei servizi sociali, educativi e delle politiche giovanili.

Eppure l’attenzione ai bisogni delle giovani generazioni, il contrasto delle diverse forme di precarietà ed esclusione, l’ascolto e il sostegno al protagonismo dei ragazzi, la promozione della coesione sociale sono elementi essenziali per costruire la città del futuro, senza rassegnarci alla tristezza e al declino.