Chiusura nel segno del dialetto per le oltre cento – centootto, per l’esattezza – manifestazioni collaterali alla Salita al Pordenone organizzata dalla Banca di Piacenza.
La parola fine al ricco programma di eventi a corollario della Salita, infatti, è stato messo dalla compagnia teatrale L’Allegra Combriccola che, sul sagrato della basilica di S. Maria di Campagna, ha portato in scena Don Luigg e al grand equivuc, brillante commedia in tre atti tradotta in dialetto dal regista Francesco Romano.
Due ore di sano umorismo, grazie ad un divertente ed incalzante copione sempre in equilibrio tra il sacro e il profano, dispensato al numeroso pubblico presente da un cast affiatato e perfettamente amalgamato.
Il dialetto dell’Allegra Combriccola – compagnia borgonovese ormai prossima a celebrare i suoi primi venticinque anni di vita – non è quello dei piasintein dal sass bensì quello ariùs della Val Tidone, la terra tanto amata dal compianto mons. Guido
Tammi che proprio allo studio del dialetto, soprattutto dalla sua residenza estiva di Caminata, dedicò gran parte del suo tempo libero.
Con il dialetto è calato il sipario non solo sugli eventi collaterali alla Salita al Pordenone, ma anche sui “Venerdì piacentini 2”, l’iniziativa organizzata dalla Banca di Piacenza in collaborazione con il Comune e numerose associazioni di categoria del territorio (Condifesa, Confcooperative, Confederazione Italiana Agricoltura, Confederazione Nazionale Artigianato,
Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, Confedilizia, Confindustria, Consorzio Infrastruttura Logistica, Forum delle Associazioni Familiari, Unione Provinciale Agricoltori, Unione Provinciale Artigiani).
Un’iniziativa che ha preso vita con la riapertura gratuita straordinaria della Salita, fino a mezzanotte per quattro venerdì consecutivi, e che ha permesso a migliaia di visitatori che non erano riusciti a farlo nei mesi precedenti di ammirare da vicino gli affreschi pordenoniani della cupola di S. Maria di Campagna.