Chiusura del ponte sul Trebbia: “Ponte Paladini unica alternativa percorribile”. Si lavorerà anche di notte e nel fine settimana

La presentazione dei lavori

“L’intervento di manutenzione del ponte sul Trebbia non è rinviabile”. Lo ha spiegato il presidente della Provincia Francesco Rolleri nel corso di una conferenza stampa dove sono stati illustrati i lavori che verranno eseguiti sulla struttura che collega Piacenza a San Nicolò. La durata complessiva dei lavori prevista è di 270 giorni, mentre il tempo di chiusura al traffico sarà di 115 giorni.

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“Abbiamo valutato le varie proposte avanzate dalla popolazione in questi giorni per individuare percorsi alternativi, in particolare il ponte bailey e il ponte di tubi, ma nessuna di queste soluzioni è economicamente sostenibile” ha spiegato l’assessore provinciale Patrizia Calza.

“Sappiamo che la chiusura del ponte per un periodo così lungo causerà forti disagi – ha detto il presidente Rolleri – per questo abbiamo fatto di tutto per ridurre al massimo i tempi: i lavori procederanno 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, notte, sabato e domenica inclusi. In caso di mancato rispetto delle tempistiche la ditta appaltatrice sarà sanzionata, dai 2700 ai 5400 euro per ogni giorno di ritardo. Abbiamo eseguito alcuni semplici calcoli attraverso il motore di ricerca Google Maps e alla fine consideriamo che raggiungere San Nicolò attraverso il ponte Paladini significa percorrere solo 5 chilometri in più rispetto al ponte lungo la Provinciale 10. Questo lo diciamo anche per rispondere alle preoccupazioni inerenti i mezzi di soccorso”.

La decisione di non costruire ponti alternativi e affidarsi esclusivamente al ponte Paladini non è piaciuta però al sindaco di Rottofreno, Raffaele Veneziani: “Deviare tutto il traffico lungo il ponte Paladini significa riversare a Rottofreno un flusso di automobili che per noi sarà insostenibile. Si è detto che i ponti bailey e tubolari non sono economicamente sostenibili: considerata l’importanza dei lavori, la durata dell’intervento e i disagi che ne derivano mi sarei aspettato qualche sforzo in più per trovare finanziamenti. Per questo chiedo che venga nominata una cabina di regia per tentare tutte le strade percorribili e recuperare finanziamenti utili a costruire un passaggio alternativo. Per esempio, perché non sentire quelle aziende che a causa della chiusura del ponte rischiano di avere gravi ripercussioni economiche? Perché non sono stati sentiti i protagonisti del tessuto economico? Magari non serve a nulla ma per onestà verso i miei cittadini sento il dovere di tentarle tutte”. Ipotesi, quella della cabina di regia, che Rolleri si è detto disposto a prendere in considerazione.

L’intervento

La pavimentazione bituminosa si presenta ammalorata in più punti e sulla sovrastruttura non sono presenti adeguati sistemi di coinvolgimento delle acque piovane e barriere di sicurezza stradale. Anche le pile, le arcate in laterizio e le spalle presentano lesioni e parti degradate che possono compromettere la capacità portante. Le arcate in calcestruzzo presentano invece distacchi di materiale.

Si procederà dunque al consolidamento delle pile, spalle e volte, alla rimozione dei parapetti, alla demolizione della sovrastruttura stradale e della soletta. Verrà poi collocata una nuova dorsale che avrà la funzione di acquedotto del diametro di 400 mm. Verrà poi effettuata la posa di una nuova linea elettrica e di fibre ottiche interrate. Sarà allargata la sede stradale e realizzata una pista ciclabile protetta. Infine verranno ricostruite le cordolature esterne originarie, richiesta espressamente avanzata dalla soprintendenza.

Il costo complessivo dell’intervento é di 3 milioni e 500mila euro: 1.844.793 euro stanziati dalla Regione, 1.255.205,18 da Anas, 400mila euro dalla Provincia.