Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Sandro Chiaravalloti del sindacato di polizia (SIAP) a Miriam Palumbo del sindacato DICCAP-SULPL di polizia municipale.
Inizio con il chiedermi, perché tutto questo scaldarsi su argomenti di temi generale sulla sicurezza pubblica , riferiti ai principi della riforma sulla Pubblica Sicurezza, ancora vigente, quindi rivendicazioni a garanzia di Legge in vigore.
Tutto questo, e mi spiace dirlo, mi appare un complesso di inferiorità che Ti prego credermi, da parte mia non esiste in quanto conosco Tuoi colleghi che la pensano esattamente come me. Ho lavorato su strada con Tuoi colleghi di vecchia data ed ho sempre espresso questo pensiero democraticamente senza ricevere personalismi inutili. In tanti la pensano come me, lo ripeto.
Inoltre, proprio a causa della Tua personalizzazione, oltre a ringraziarti per l’ulteriore possibilità di critica democratica – non condivido il tuo pensiero ma lotterò perché tu possa esprimerti – sono costretto ad iniziare con due passaggi d’obbligo, atteso che pare apprendere che le idee sindacali siano per Te buone solo se si fa servizio operativo offendendo- non certamente me che ho già abbondantemente dato – anche chi svolge dignitosamente lavoro amministrativo, anche nella polizia locale, senza il quale il servizio operativo non avrebbe il giusto supporto. Credo che anche tu rappresenti colleghi che espletano dignitosamente servizio amministrativo, o no?
E poi, ricordatelo, non è che essere in servizio esterno , solo per questo, una donna o un uomo in divisa, possa definirsi operatore di Polizia . ci sono tante cose che andrebbero valutate. Non basta una divisa, un paio di centauri, una pistola alla moda e la faccia da duro . Ci vogliono gli attributi e il buon senso, la preparazione, l’esperienza, l’intelligenza, il rispetto degli altri e la predisposizione di difesa dei loro diritti , anche se non condivisi.
Prima di proseguire ulteriormente, a sementita di ciò che pare tu voglia far intendere, voglio dirti una cosa: chi scrive, seppur segretario Regionale, provinciale e membro del direttivo nazionale Siap , non è in distacco sindacale, non percepisce stipendio aggiuntivo e contribuisce economicamente a favore del sindacato con proprie risorse personali-famigliari . Inoltre, pregandoTi di informarti prima di fare ancora pessime figure, oltre a farTi presente che ho 53 anni e che faccio il poliziotto da quando ne avevo 18 , non sono più un servizio operativo da pochi anni a fronte di una grave patologia per la quale mi sono sottoposto a due interventi chirurgici delicatissimi , riconosciuta come derivante dal servizio – mi mancano due vertebre e tre dischi vertebrali – proprio a causa quei servizi esterni automontati e motomontati che per più di venti anni, nell’arco della mia carriera , pattuglia Polstrada, volanti, servizi di ordine pubblico in tutta Italia , rastrellamenti in aspromonte ecc, mi ha visto operare in sevizi continuativi con quasi una notte ogni cinque giorni a differenza di chi , le notti, soprattutto dove non si fanno, forse non le può contare neanche sulle dita di una mano.
Detto questo, voglio evidenziare che, come hai giustamente detto, non ho fatto altro che, nel mio comunicato stampa, in quanto condiviso, aver seguito le linee politico-sindacali di tutto il Siap nazionale, del quale faccio parte e quindi approvato con diritto di voto , sulle gestione della sicurezza urbana, rivendicando la responsabilità dell’ordine e sicurezza pubblica (Polizia di Stato) così come sancito dalla legge 121/81, quindi , come fa ogni sindacalista, difendendo la mia categoria che rappresento.
È così drammatico fare questo? L’ho fatto in quanto i politici, spesso, a secondo della convenienza, reclamano la sicurezza al comune se sono all’opposizione o allo Stato , sempre se sono all’opposizione e, per questo, la mia provocazione, era diretta all’amico Rancan, con il quale abbiamo già brevemente dialogato, senza darci aggettivi offensivi ripromettendoci di incontrarci. .
Tempo fa, in un dibattito pubblico, proprio con un esponente di spicco della Lega Nord, con la quale spesso appari colorando politicamente il tuo sindacato, a Cremona, si fece un esempio calcistico sulla sicurezza : Non possiamo essere tutti attaccanti perché si sguarnirebbe la difesa o il centrocampo . ma, atteso che hai effettuato un intervento mirato sulla Polizia Locale, mentre io parlavo di più forze di Polizia senza riferimento a Piacenza e tanto meno alla squadra di Polizia giudiziaria, mi chiedo dove hai letto tutto ciò, voglio approfittarne ed esprimere un pensiero positivo sulla Polizia Locale : Il vero controllo del territorio urbano, il vero poliziotto di quartiere, cosa che ho sempre detto, non è una novità, è quello del vecchio Vigile Urbano, e lo dico con rispetto e reverenza assoluta, che aveva il controllo delle residenze, delle licenze, delle scuole, dell’edilizia e dei quartieri tutti , della viabilità riconosciuto come colui che sapeva risolvere tutto e sapeva ascoltare, un vero punto di riferimento delle forze di polizia , della magistratura e soprattutto dei cittadini che, ahimè, sta scomparendo. Questi territori, a mio parere, sono stati abbandonati, a discapito della sicurezza e a favore del degrado.
Ma in tutto questo, la cosa più grave, che fa comprendere la questione , oltre al Tuo personalistico comunicato, è aver letto repliche sui social da appartenenti alla Polizia Locale, che reputo davvero pericolosi e affatto democratici . Questo si che mi preoccupa, quando persone in divisa, che dovrebbero essere difensori delle libertà , non accettano la libertà altrui , ricordando che , quando scendiamo in piazza in servizio di ordine e sicurezza pubblica, quel servizio non è una repressione di una manifestazione o comizio, ma è un servizio che dobbiamo garantire per consentire il libero pensiero anche quando non ci piace. Poliziotto, donna e uomo in divisa, vuol dire difendere gli altri, non dire che io, sindacalista, di lavoratori sindacalizzati come loro, che quindi riconoscono la sindacalizzazione, posso effettuate certe esternazioni solo perché PURTROPPO – ripeto : purtroppo – siamo in Italia . Ovvero siamo in un Paese dove chi indossa la divisa deve difendere le libertà, anche di parola. Quel purtroppo, è davvero terrificante. E poi, ci meravigliamo se i cittadini a volte ci odiano.
Sulle altre questioni di questi giorni, che hanno riguardato il Comune e anche esponenti della Polizia Locale, non sono entrato nel merito con il primo comunicato e non ci entro neanche adesso, in quanto si parlava di problema elettivo politico , ricordando che chi scrive, quando sono avvenute cose gravi nel nostro interno, a tutti i livelli, non si è risparmiato nel criticare la gestione dirigenziale . Fallo anche tu Palumbo, in quanto quello che è successo, è davvero devastante in una città come Piacenza ricordandoti che proprio oggi, in una testata giornalistica nazionale, il Fatto Quotidiano, si riporta che la notizia degli arresti è stata data in un comizio prima ancora che gli arresti avvenissero. Che brutta storia tutto questa cosa che sta venendo fuori. . Pertanto, sempre pronto alle lotte democratiche, rispettando le tue lotte ma difendendo , come è giusto che sia, la mia categoria di lavoratori e ciò a cui credo, per un sicurezza interna ad ordinamento civile, veramente coordinata e con una sola sala operativa e con la dirigenza primaria del Ministero degli Interni e del Capo della Polizia, ti porgo fraterni saluti.