Il caso delle baby risse scuote Piacenza. E’ da tre settimane che gruppi di giovani, dopo essersi accordati minacciosamente sui social, si incontrano nel centro di Piacenza per affrontarsi in violente risse, spesso riprese anche dai consueti cellulari.
Immagini che sono state postate sul web e presto ritirate, ma non così in fretta perché qualcuno è riuscito a registrarle e ora sono al vaglio delle forze dell’ordine.
Intanto la città in queste ore si chiede, cosa spinga questi giovanissimi a partecipare queste risse. Mancano spazi di aggregazione per i giovanissimi? Cosa possono fare genitori e società per fermare questi episodi?
E’ molto pericoloso quello che sta succedendo – spiega a Radio Sound il noto pedagogista piacentino Daniele Novara – perché la distinzione tra reale e virtuale è molto labile tra i giovani che pensano di trovarsi all’interno di un videogioco. I ragazzi hanno bisogno rapidamente di programmi educativi sulla gestione dei confitti, il saper litigare bene. E’ una generazione di narcisisti cresciuta con genitori servizievoli“.
Un ipotetico genitore, padre di un figlio coinvolto nelle risse, come dovrebbe agire?
“Deve attivare un divieto, ma lo deve fare il padre! Queste risse segnalano l’assenza del padre che ti aiuta a imparare a vivere, a rispettare te stesso e gli altri. Il padre è ormai lasciato troppo spesso in panchina. Se ci preoccupiamo soltanto che i figli non si facciano del male senza dargli qualcosa in più, è ovvio che la trasgressione diventi l’unica spiaggia per i giovani“.
Risse tra giovanissimi nel fine settimana, le forze dell’ordine stanno visionando i filmati