Immigrazione clandestina, CasaPound: “Sistema criminale”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di CasaPound Piacenza.

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“È di lunedì la notizia della condanna per diverse persone coinvolte nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dal Pakistan alle campagne della Basilicata con Piacenza che fungeva da base per i vertici dell’associazione che gestiva il traffico di esseri umani” – Inizia così la nota di Pietro Pavesi, responsabile provinciale di CasaPound Italia, che prosegue: “In attesa del ricorso in appello, la vicenda va ad aggiungersi alla serie di episodi di questo tipo verificatisi sul suolo nazionale, a dimostrazione di come ciò sia un problema da non sottovalutare e da monitorare costantemente”.

“Quel che preoccupa – sottolinea Pavesi – è che tra i condannati figura un ex funzionario dell’ambasciata italiana in Pakistan: questo evidenzia, ancora una volta, la fragilità delle nostre istituzioni. Infatti, secondo la sentenza, risulta che le pratiche per consegnare i visti venivano accelerate e svolte in modo irregolare sotto un ingente pagamento, versato anche ad alcuni imprenditori per convincerli a fare richiesta di manodopera, per poi impiegare i pakistani nel campo dell’agricoltura, anche se poi di essi si perdevano le tracce. Questo traffico di immigrati fruttava milioni e milioni di euro, dunque possiamo parlare di un vero e proprio business”.

“CasaPound da anni denuncia un continuo business dell’immigrazione presente su tutto il territorio nazionale – conclude Pavesi – che, oltre ad essere pratica criminale, lascia dietro di sè una scia di problemi che si traducono nell’insicurezza delle nostre città e nella criminalità. Come abbiamo visto, Piacenza non è immune da questo fenomeno: basti pensare agli episodi di caporalato o, appunto, a quest’ultima vicenda”.