Folta partecipazione questa mattina, sabato 9 settembre, presso l’auditorium Santa Margherita in via Sant’Eufemia, per il primo incontro pubblico tra il Comitato promotore della candidatura a Capitale della Cultura 2020 e le associazioni del territorio. La mattinata si è aperta con gli interventi istituzionali del sindaco Patrizia Barbieri, del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani e del segretario generale della Camera di Commercio di Piacenza, Alessandro Saguatti. In seguito il responsabile del progetto, Paolo Verri, attualmente direttore della Fondazione Matera Capitale europea della Cultura 2019, ha presentato il metodo e il percorso di lettura della città individuato per la redazione del primo dossier di candidatura.
“Quello che vedo oggi è ciò che vorrei vedere sempre, le varie anime di una comunità lavorare insieme con l’unico obiettivo di arricchire il proprio territorio – commenta Verri – troppo spesso perdiamo tempo a farci la guerra tra noi stessi”.
L’esperienza di Verri parte da Torino, tra i primi impegni da lui coordinati si contano la fiera del libro, i giochi olimpici invernali del 2006: “Guardo a Piacenza come ad una città incentrata sull’industria e sulla logistica e che necessità di vedere la propria economia riequilibrarsi attraverso la cultura. L’esperienza di Matera mi avvicina a Piacenza: sono entrambe città di provincia che hanno un grande pregio, tutti possono parlare ad uno ad uno con tutti. Certo questo spesso può rappresentare un veicolo per inimicizie interne che ostacolano i progetti, a Matera è accaduto e proprio su questo voglio mettere in guardia i piacentini”.
Pistoia non ha goduto particolari benefici dal diventare Capitale della Cultura 2017, cosa non ha funzionato?
“Pistoia ha pagato molto il cambio di amministrazione. Anche a Piacenza è cambiata, però vedo con piacere che in consiglio comunale si respira una forte aria di continuità e proprio su questa continuità bisogna concentrarsi”.
Il sindaco Patrizia Barbieri ha espresso la propria soddisfazione nel vedere la sala gremita: “Noto con piacere che avete perfettamente compreso l’importanza di questo progetto. Per noi è già una grande vittoria. I tempi sono ristretti ma noi abbiamo voluto lanciare comunque questa sfida per la nostra città. Sfida che la nostra comunità ha deciso di raccogliere con entusiasmo. Ripeto, vedere le varie anime della comunità riunite qui oggi, vedere la sala piena, è già una vittoria”.
I presenti si sono poi suddivisi in quattro gruppi di lavoro, incentrati rispettivamente sulla cultura a Piacenza come motore di sviluppo strategico, motore del turismo, occasione di inclusione, innovazione e sviluppo tecnologico. In ciascuno dei quattro tavoli di confronto, i partecipanti hanno espresso idee, suggerimenti e proposte, alla presenza degli esperti di Avventura Urbana, società che anche a livello europeo affianca le Amministrazioni pubbliche e le realtà private in programmi di rigenerazione urbana e nella costruzione di processi partecipativi.