Il motto di noi giornalisti è quello il più possibile di sintetizzare. Ecco, la partita di ieri secondo me è riassumibile in 3 punti ben distinti ed a volta anche opposti tra di loro.
L’impianto di gioco del Piacenza è superiore a quello della Pistoiese
Senza Fumagalli avremmo perso in maniera più netta
Con gli attaccanti della Pistoiese in biancorosso avremmo vinto con grande facilità
Sembrano concetti in antitesi, ma invece sono facce diverse dello stesso dado.
Punto 1) Ieri il Piacenza ha mostrato la qualità di gioco delle ultime gare, Franzini nonostante le assenze ha giustamente confermato il 4-3-3 e la sua squadra ha mostrato più qualità rispetto agli avversari. Una squadra giocava, l’altra si difendeva non per scelta e ripartiva. Il dado è tratto: il 4-3-3 è il futuro ed è chiaro che a gennaio sarà necessario intervenire per fare in modo che questo modulo abbia le alternative nei reparti lacunosi, ossia centrocampo e attacco.
Punto 2) Fumagalli ha compiuto i soliti prodigi che ci hanno permesso di stare in partita molto più a lungo. Ed è la solita conferma.
Punto 3) Con Ferrari e Surraco avremmo stravinto la partita. I numeri sono chiari l’attacco del Piace ha trovato fino ad ora 4 reti (3 con Romero ed 1 con Zecca) ossia una miseria. Ovvio che puoi giocare, produrre e imporre il gioco, ma se non riesci a segnare fai veramente poca strada. Corazza è ancora impossibile da giudicare, Romero non riesce a produrre nulla e Zecca e Nobile, a mio parere, non hanno attualmente le caratteristiche da esterni di un 4-3-3. Ed è qui che a gennaio occorre intervenire anche in maniera importante per evitare che una stagione che deve essere di transizione possa diventare più complessa.