Doveva essere una settimana da 9 punti, ossia da tre vittorie, invece il Piacenza torna a casa con solo 4 punti, diverse positive consapevolezze e la conferma di alcuni limiti. Partiamo dalle prime: il modulo e di conseguenza l’impianto di gioco. La squadra ora gioca, diverte e crea moltissimo. Mai un mese fa avremmo potuto pensare in questa evoluzione, eravamo tra quelli che pensavamo che questa squadra non poteva giocare con la difesa a tre, ma non ritenevamo che bastasse cambiare il modulo per ritrovare un gioco mai visto in questa stagione. Invece il centrocampo ad assetto variabile con Della Latta a fare da frangiflutti, Morosini a sinistra, la scoperta di Segre a destra e la duttilità tattica di Scaccabarozzi hanno quadrato il cerchio. Questa è la base su cui costruire e su cui lavorare. I limiti di questo assetto sono dettati dalla non padronanza assoluta di Della Latta in questo ruolo (vedi l’inutile fallo che ha permesso ad una Carrarese in difficoltà di trovare il pari) ed anche ad una difficoltà di trovare alternative ad un reparto che fisiologicamente sarà costretto a cambiare alcuni suoi componenti durante la stagione. Ossia, detto in parole povere, le alternative sono poche. Chiudo con una semplice constatazione. Le due partite contro Giana e Carrarese hanno dimostrato quando ci è costata l’inutile reazione di Romero contro il Prato. Secondo me due vittorie, voi come la pensate?
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