“Stiamo parlando della sicurezza dei nostri ragazzi. Io non mi fermo, appena saremo pronti faremo uscire il bando per l’assegnazione dei lavori di realizzazione della nuova scuola”. Così si esprime – in modo chiaro e perentorio – Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo in merito allo stop sopraggiunto ieri ai finanziamenti all’edilizia scolastica assegnati a fine 2017. Stop che il primo cittadino di Cadeo non accetta: “Siamo pronti da un paio di anni col progetto, abbiamo rincorso normativa su normativa per restare al passo con quelle vigenti, senza scordare il grosso impegno di risorse di personali e quello economico di circa 100mila euro. Noi non ci fermiamo”.
2011-2018, l’iter progettuale. “Nel 2011, anno del mio primo insediamento come sindaco abbiamo preso in mano la situazione edilizia scolastica dal punto di vista sismico per la pericolosità accertata. In primis è stata affrontata la situazione della scuola media, che risulta non conforme alla normativa attuale – prosegue Bricconi -. Occorre precisare che la struttura non è peggiorata nel corso degli anni, non mostra cedimenti, sono i criteri con cui è stata costruita che non sono oggi accettabili”.
Accertamenti che hanno portato alla chiusura della palestra, tramite un’ordinanza del primo cittadino. ” Sette anni fa non ho agito per iniziativa personale, sono andato in Regione per chiedere indicazioni. Nessuna chiusura della scuola, ma soluzioni per risolvere i problemi”. Così è nato il progetto della nuova scuola e la richiesta di finanziamenti al Miur. “Alla fine del 2017 ci sono stati riconosciuti 3 milioni e 400mila euro di finanziamento e l’Amministrazione ne ha stanziati 300mila per coprirne l’intero costo”.
Scelte imminenti. “Lunedì vi sarà una riunione in provincia per i Comuni interessati per scegliere le azioni da intraprendere, chiederò di estendere l’azione all’intera Regione – spiega il primo cittadino di Cadeo – all’attuale Governo chiedo che si attribuiscano i denari a chi ha fatto il corretto iter, senza giocare sulla pelle dei ragazzi e su quella degli amministratori che ne sono responsabili”.