Dopo tre anni e mezzo di servizio a Piacenza, Salvatore Blasco saluta la nostra città. Andrà alla questura di Livorno, anche lì ricoprirà l’incarico di dirigente della Squadra Mobile. Blasco ha preso servizio a Piacenza il 16 dicembre 2013, proveniente dalla questura di Genova, e da quel momento sono stati numerosi i casi da lui seguiti e risolti. Tra quelli che hanno riscosso il maggiore risalto mediatico senza dubbio l’omicidio del professor Adriano Manesco dell’agosto 2014 che ha visto finire in carcere i due giovani amici Paolo Grassi e Gianluca Civardi. La morte di una ragazza di 36 anni all’esterno di una discoteca della città, decesso che impegnò non poco gli investigatori della questura. Da ricordare poi l’indagine sull’omicidio del 53enne Zu Waiting avvenuto all’interno del ristorante cinese di via Passerini nell’ottobre 2014 e l’accoltellamento di quattro giovani in piazza Cavalli nel dicembre sempre del 2014, conclusosi con l’arresto dell’aggressore il giorno successivo. Infine l’omicidio di Quarto che vide una donna uccidere il marito con un coltello al culmine di una lite nel marzo 2015.
Non solo fatti di sangue, a partire dall’operazione Good News del giugno 2014, condotta con la DDA di Bologna, che vide indagate 50 persone in tutta Italia per tratta di immigrati. E poi altri casi risolti in tempi più recenti come l’operazione Melik che ha portato a smantellare una banda di spacciatori estremamente radicata, l’arresto di B.H. marocchino considerato boss della droga che aveva creato a Piacenza un vero e proprio impero del narcotraffico, l’arresto della banda dell’Unieuro, responsabile di spaccate notturne che hanno causato alla catena danni per oltre 3 milioni di euro. E poi la rapina sventata al Bingo di Borgotrebbia in seguito a indagini certosine e l’arresto del rapinatore di via Calzolai che insieme ad alcuni complici aveva compiuto una rapina ai danni di una gioielleria.
“Piacenza mi ha dato tanto, ho conosciuto tante persone meravigliose, sul lavoro e non solo. Voglio ringraziare la Procura che ha dato tanto alla questura e a Piacenza: sono stati tre anni e mezzo intensi, abbiamo ricostruito la sezione Narcotici che oggi sta ottenendo numerosi successi, abbiamo risolto numerosi casi e oggi credo di poter dire che la polizia di Piacenza può contare su una Squadra Mobile degna di stima”.
“A Livorno voglio portare con me le parole di don Luigi Ciotti ‘Non esistono investigatori solitari, il Noi è molto più forte e saggio dell’Io”, è così e la nostra Squadra Mobile è l’esempio lampante”.