Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’esponente piacentino del Pd Marco Bergonzi
Dopo la tragedia di Genova è diffuso un senso di incertezza circa la sicurezza delle strutture sospese che tutti utilizziamo quotidianamente. Senso di incertezza che verrebbe meno se ciascuno di noi avesse la possibilità di sapere che è tutto “sotto controllo” da parte di chi gestisce ponti e viadotti ed ha quindi la responsabilità della nostra sicurezza.
Il punto è: come manifestare all’utenza che la struttura è sicura e controllata?
L’idea è molto semplice, ma efficace allo scopo: prendendo spunto dagli ascensori, dalle bilance, dai registratori di cassa, dalle fasce di sollevamento, funivie, pompe di benzina, estintori ecc…: questi esempi e tanti altri, hanno un certificato di omologazione e revisione che contrariamente ai ponti, viene esposto al pubblico con la data di revisione e la data di scadenza, l’ente che lo ha revisionato e il codice del tecnico revisionatore abilitato.
La proposta: mettere un cartello all’inizio di ogni senso di marcia del ponte, con i dati che contraddistinguono l’omologa e la revisione con le date di scadenza scritte in modo da essere visibili da chi transita sul ponte.
In questo modo si renderebbe pubblica la sicurezza del ponte ed anche di chi lo ha verificato e in che data; poi a scadenza (questo dipenderà dal tipo di manufatto (semestrale, annuale, biennale ecc…) si provvederà all’aggiornamento dei dati sul cartello.
In questo modo chiunque potrebbe controllare e chi ha fatto la verifica avrebbe in qualche modo siglato pubblicamente la sua responsabilità.
Una proposta semplice, che mi è stata suggerita da un amico e che ho intenzione di sostenere perché la ritengo una risposta ad un problema di grande attualità.