“Siamo alla campanella dell’ultimo giro della campagna elettorale, il che non giustifica l’inqualificabile escalation di attacchi anche personali, fondati sul niente oltre che deplorevoli, destinati ad allontanare sempre di più i cittadini dalle istituzioni. Se il mio avversario aspirava presentarsi come un tecnico proiettato al futuro della città, gli ultimi giorni lo hanno smascherato come un soldatino del PD, strumento di una campagna teleguidata e denigratoria.
Spiace che il mio avversario si faccia usare in questo modo, ma è la conferma della sua assoluta dipendenza dal PD e dagli assessori uscenti, terrorizzati dal pensiero di perdere le proprie rendite di posizione.” Patrizia Barbieri, candidata sindaco per il centrodestra, risponde così ad alcune accuse che le sono state rivolte. E continua: “Mi hanno detto che non dovrei essere eletta sindaco solo perché non dormo a Piacenza, mentre per il PD sono nuovi piacentini gli islamici della moschea abusiva di via Mascaretti, che si continua a spacciare per centro culturale”.
“Mi hanno accusato di volere tagliare i servizi sociali e l’assistenza quando ho sempre affermato di volere mettere al centro dell’azione amministrativa la persona e i propri bisogni, dagli anziani ai neonati. Sarebbe meglio istituire commissioni di garanzia sulla qualità dei servizi erogati, visti i tristi episodi assunti alla cronaca di questi giorni”.
“Sono arrivati addirittura a sostenere falsamente vorrei abolire i Venerdì Piacentini, ignorando che gli stessi sono stati implementati proprio dalla Giunta Guidotti. Non da ultimo hanno spesso indicato nominativi di presunti assessori, quando ho ribadito che la scelta sarà mia e presa in assoluta indipendenza. Per contro il mio avversario nulla dice sulle eredità scomode e ingombranti già sul tavolo del futuro sindaco. A partire dalla gara per l’affidamento del Palabanca andata deserta e la cui gestione, in assenza di soggetti esterni, ricadrà sul Comune con oneri elevati e privi di qualsiasi copertura finanziaria”.
“Il 25 giugno occorre dunque andare a votare e spazzare via con il voto a Patrizia Barbieri un modo scorretto di fare propaganda, tutto orientato sulla demonizzazione dell’avversario e privo di contenuti per i piacentini”.