Baldini (Spi Cgil): “La quattordicesima per i pensionati è un diritto, attenti alle bufale”

Luglio sarà mese di 14esima per 3,4 milioni di pensionati e per migliaia di piacentini: la nuova prestazione previdenziale, estesa con la legge di Bilancio anche ai pensionati oltre i 64 anni con redditi tra 1,5 e due volte il minimo, arriverà nel mese estivo.

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“Ci sono segnalazioni ambigue che ci arrivano dalle Leghe Spi sparse sul territorio provinciale – spiega Luigino Baldini, segretario generale dello spi Cgil di Piacenza- Attenti alle bufale. La quattordicesima è un diritto, conquistato con mobilitazioni e trattative. Ci dicono che alcuni pensionati sono stati contattati in questi giorni da persone che sostengono che vada fatta una richiesta specifica per avere la 14esima: non è così. Se rientrate nella platea individuata, è un vostro diritto. Non va richiesta e men che meno a pagamento”.

La quattordicesima spetta ai pensionati con più di 64 anni con un reddito complessivo individuale annuo fino a 13.049,14 euro, che significa due volte il trattamento minimo, quindi circa 1.000 euro al mese. Non conta il reddito del coniuge né i beni che dovesse avere il pensionato se non danno reddito. La somma viene corrisposta una volta l’anno.

Per l’importo della quattordicesima conta il reddito e gli anni di contributi. I pensionati con redditi fino a 9.786,86 euro annui (fino a 1,5 volte il minimo), che corrispondono a circa 752 euro al mese per 13 mensilità, per i quali la somma aggiuntiva era già prevista dal 2007 vedranno aumentare l’importo che sarà pari a 437 euro se si hanno fino a 15 anni di contributi, a 546 euro se si hanno da 15 a 25 anni di contributi e a 655 euro se si hanno oltre 25 anni di contributi.

I pensionati che hanno un reddito tra 9.786,87 euro e 13.049,14 euro riceveranno una somma variabile tra 336 euro (se hanno fino a 15 anni di contributi) e 504 euro (con più di 25 anni di contributi. Ai pensionati che hanno tra i 15 e i 25 anni di contributi verranno corrisposti 420 euro. Per i pensionati da lavoro autonomo si considerano tre anni di contributi in più rispetto ai dipendenti. “Per qualsiasi dubbio – conclude Baldini – le porte delle leghe sul territorio sono aperte”.