“Verso le ore 12.45 in piazza XX settembre, davanti al Comune, due maschi si accarezzavano e si baciavano. Facciano che cosa vogliono a casa loro, ma perché fare questi show davanti a turisti e bambini?”. Questo il messaggio postato su facebook da Manuel Laurora della Lega Nord, consigliere comunale di maggioranza a Pisa, che aggiunge: “Uno dei due guardava intorno, ovvio che così non è né amore e né nulla ma solo perversione nel farsi vedere”. A questo post risponde l’assessore piacentino Massimo Polledri che a tal proposito scrive: “Fanno apposta… sappiate che ne faranno di provocazioni… guarda se fate parte della rete Ready e revocatela come abbiamo fatto noi”. Una risposta che manda su tutte le furie Arcigay e centrosinistra.
ARCIGAY: CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DI POLLEDRI
Apprendiamo tramite la rivista online “Gayburg” e Facebook che l’esponente leghista e neuropsichiatra infantile Massimo Polledri, assessore alla cultura, al turismo, allo sport e alla famiglia del Comune di Piacenza, ha scritto sui social media in risposta ad un suo collega di Pisa, Manuel Laurora, intenzionato a proporre di “vietare in pubblico i baci gay” (con profilo social invaso da foto sessualmente esplicite e commenti sessisti verso le donne), di imitare Piacenza ed uscire dalla rete antidiscriminazioni Ready. Ne deduciamo che l’uscita dalla rete antidiscriminazione è stata una ritorsione nei confronti delle persone LGBT. La nostra città, scesa molte volte in piazza contro ogni forma d’odio, non può accettare comportamenti come quelli dell’assessore Polledri basati su credenze personali (noi diremmo “infondate e faziose” per chi ha posizioni antiscientifiche sull’omosessualità). Peraltro tali frasi sono in palese contrasto con le motivazioni di uscita dalla rete addotte all’epoca dell’uscita dalla rete. Riconoscendo le diverse sensibilità in merito all’interno della giunta e della maggioranza in consiglio comunale, chiediamo che vengano prese ufficialmente le distanze dalle esternazioni dell’assessore Polledri. Chiediamo inoltre le dimissioni di Polledri per omofobia manifesta. Grave e allarmante sarebbe da parte della giunta avvallare tali comportamenti non prendendo posizione e sarebbe ancor più allarmante per la serietà politico-istituzionale della sindaca di fronte al suo elettorato e agli abitanti della città.
PD: SI E’ PASSATO IL SEGNO
Si è passato il segno. L’abitudine alla provocazione dell’assessore alla cultura Massimo Polledri ha trovato nuovo terreno per esprimersi, con il commento a una dichiarazione omofoba di un consigliere comunale di Pisa, volenteroso di vietare nella sua città manifestazioni pubbliche di affetto tra persone dello stesso sesso. A stupire non è tanto la solita linea oltranzista del nostro amministratore, quanto il perdurante silenzio del Sindaco, che mai finora ha preso – se non le aperte distanze – almeno posizioni che invitassero il suo collaboratore a maggiore prudenza, in virtù del ruolo che svolge. Anzi, è proprio questo lassismo che pensiamo induca l’assessore ad alzare sempre più l’asticella della fobia verso tutto ciò che ritiene “diverso”, alimentando un clima che mal si addice alla civile convivenza e dimostrandosi, con ciò, inadatto ai compiti cui è stato chiamato. Sono vari gli elementi di gravità nel commento di Polledri: al netto dei contenuti in se, dai quali ci dissociamo convintamente, fa torto al buon gusto l’aver preso parte alla discussione, su un tema capitale come quello dei diritti, sul profilo di una persona che allo stesso tempo dà giudizi morali di stampo medioevale sulla comunità gay ed esprime invece, a parole e immagini, la sua assenza di rispetto per il genere femminile, con virilità da commedia sexy anni 70 e senza possibili fraintendimenti. In attesa di sapere cosa ne pensano le donne al governo della nostra città, denunciamo con ancora più forza l’aver bollato normali diritti come provocazione e consigliato di conseguenza alla città di Pisa di emulare Piacenza, uscendo dalla rete anti discriminazione Ready. Se ci fosse stato bisogno di altre conferme, qui il colpo di grazia definitivo alle già poco credibili scuse della giunta verso un disimpegno a loro dire non dettato da lontananza dalla causa. Ci ha pensato l’assessore alla cultura a smentire, una volta per tutte, il Sindaco e la collega con delega alle Pari opportunità, delle quali possiamo immaginare ora l’imbarazzo. Piacenza non merita un amministratore che discrimina e bolla i diritti civili come provocazioni. Per questo il Partito Democratico, attraverso il gruppo consigliare, anticipa la prossima presentazione di una mozione di sfiducia, appellandosi per il sostegno alle altre forze politiche che si professano contro ogni forma di discriminazione. La maggioranza a Palazzo Mercanti può contare su numeri schiaccianti. Ma, stante l’inequivocabile significato di quest’ultima esternazione di Polledri (che non riuscirà a coprire con il suo tradizionale vittimismo di ritorno), ciò che diranno in aula ed esprimeranno attraverso il voto testimonierà il reale pensiero di ogni singolo consigliere su quale debba essere il messaggio politico da trasmettere alla città. Finalmente arriverà il momento di gettare le maschere.
Stefano Cugini
Giorgia Buscarini
Christian Fiazza
Giulia Piroli
Annalia Reggiani