“Scendiamo in campo tutti assieme, oltre le nostre differenze, per difendere Piacenza dall’odio e dai nuovi fascismi, per accompagnare l’idea che esistono “Diritti in cammino” mai scontati, che vanno difesi e protetti”. Così Arcigay chiama a raccolta movimenti, partiti e associazioni contro l’apertura della sede di CasaPound a Piacenza. Un appello al quale hanno aderito: Famiglie Arcobaleno, AGEDO Milano, Il Nido del Colibrì, CISL Piacenza, UIL Piacenza, CGIL Piacenza, Partito Democratico, Potere al Popolo (Rifondazione Comunista), Liberi e Uguali (Movimento Democratici Progressisti, Sinistra Italiana, Possibile), Associazione Fiorenzuola Oltre I Confini, ANPI sezione Medina Barbattini.
“Nonostante le differenze tra le nostre associazioni, oggi scriviamo insieme per iniziare un percorso comune di condivisione di valori. Ci uniscono l’antifascismo, la lotta contro l’omobitransfobia, contro la paura del diverso, contro le discriminazioni e lo sfruttamento sul posto di lavoro. Ci unisce l’idea che il clima culturale in Italia e anche a Piacenza si stia facendo sempre più oscurantista ed estremista. Una società civile, che cresce in una democrazia sana, condivide il principio che i diritti vadano difesi e che la solidarietà tra esseri umani sia elevata a valore assoluto. Quando queste basi vengono messe in discussione, la democrazia si ammala e il grado di civiltà sociale arretra. Compito di tutti coloro che credono alla convivenza libera da discriminazioni e violenze é quello di farsi massa critica al presentarsi di ogni campanello d’allarme prima che, nel disinteresse generale, sia troppo tardi. CasaPound a Piacenza non rappresenta solo una nuova formazione politica che intende radicarsi nel territorio, ma il portato di ideologie estreme, ovunque accompagnate da parole di fuoco, intimidazioni e azioni violente. Una forza identitaria, intollerante ed escludente che temiamo possa trovare terreno fertile in una città la cui amministrazione, in tema di diritti umani, ha già dato significativi e preoccupanti segnali (si veda l’uscita dalla “Rete Ready” contro le discriminazioni di genere, l’abbandono del “Tavolo per la Pace”, la linea radicale dell’assessore alla cultura in tema di famiglie o omo-transfobia, l’apertura pubblica dell’assessore alla sicurezza ad attivisti xenofobi). I fatti di Macerata ci servano da monito per riflessioni sempre più profonde e responsabili perché sia ormai chiaro che nelle spirali di violenza non esistono soluzioni. Contro l’odio noi scendiamo in campo uniti, convinti che dobbiamo rilanciare l’idea che ci siano dei “Diritti in cammino” che devono essere accompagnati, protetti e difesi, sempre! Questo é l’appello unitario di associazioni e cittadini che credono ai valori della Costituzione e ripudiano le idee di chi, nel nome di un nazionalismo distorto e anti-storico, semina odio e paura. La speranza é che molti piacentini lo condividano e lo facciano loro”.