Con una prestigiosa cerimonia, davanti a tutte le autorità piacentine e al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, è stata ufficialmente inaugurata la Salita al Pordenone nella basilica di Santa Maria di Campagna. La cupola è raggiungibile attraverso un camminamento, anticamente utilizzato solo a fini manutentivi, recuperato e messo in sicurezza dalla Banca di Piacenza seguendo le indicazioni della Sovrintendenza. Il percorso, un tempo accidentato, veniva comunque utilizzato, fin dal XVII secolo, da numerosi artisti, non solo piacentini, desiderosi di ammirare da vicino gli affreschi anche al fine di trarne ispirazione; pittori e scultori, ma anche studenti di accademie e istituti d’arte, hanno sostato a più riprese nella cupola (alcuni vi scrissero anche il loro cognome con graffiti tuttora visibili). Ed è proprio per questo che il percorso è stato battezzato “il camminamento degli artisti”.
“E’ l’inizio di una collaborazione tra la mia città e Piacenza – commenta l’assessore alla cultura di Pordenone, Pietro Tropeano – una collaborazione che abbiamo voluto ufficializzare con un protocollo di intesa, una collaborazione che dalla figura di Giovanni Antonio de’ Sacchis possa estendersi ad altri campi: turismo, commercio e via dicendo”.
La Salita è stata dotata di un assito-piazzola dove i visitatori potranno sostare ricevendo informazioni, oltre che da pannelli illustrati, da guide reclutate tra studenti e neolaureati. Approfondimenti sull’artista friu-lano, ma anche sulla storia della Basilica, sorta dove prima insisteva una chiesuola dedicata alla Madonna, nell’ambito di un grande spiazzo dove si svolse, poco dopo l’anno mille, un Concilio nel corso del quale Urbano II preannunciò la prima Crociata. L’area di sosta si è resa necessaria perché il camminamento è unico e va quindi utilizzato sia in salita che in discesa. Giovanni Antonio de’ Sacchis (così si chiamava l’artista nato a Pordenone nel 1483 e morto a Ferrara nel 1539) affresca la cupola di Santa Maria di Campagna tra il 1530 e il 1535, dopo che nel 1522 aveva terminato il ciclo di affreschi dedicati alla Passione di Cristo nella cattedrale di Cremona e – siamo nel 1529 – affrescato la cappella Pallavicino a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza.
La cupola della Basilica piacentina è, a parere di Vittorio Sgarbi, “l’opera forse più importante del Por-denone, in puro stile michelangiolesco”. Il de’ Sacchis non porta però a termine il ciclo di affreschi della cupola; lesene, tamburo e pennacchi sono affidati a Bernardino Gatti, detto il Sojaro. Pordenone realizza altre importanti opere in Santa Maria di Campagna: la cappella di Santa Caterina (1530-1532), la cappella della Natività o dei Magi (1532-1536), Sant’Agostino (1535). La Salita si pone come obiettivo la valorizzazione di Santa Maria di Campagna come “crocevia di artisti”. Oltre ai lavori del Pordenone, infatti, sono presenti opere di Guercino, Ignazio Stern, Antonio Campi, capolavori che ispirarono Luigi Miradori, detto il Genovesino, vissuto a Piacenza tra il 1632 e il 1635. L’evento – così concepito – s’inquadra in un contesto scientifico unitario con Piacenza cro-cevia di pellegrini, mercanti e banchieri: un crocevia a più titoli che la Banca di Piacenza valorizzerà negli anni a venire.
“E’ un’iniziativa destinata a consolidare ancora di più il legame tra i piacentini e questa basilica a cui i cittadini era già affezionati. Anche simbolicamente, si tratta di una salita verso l’alto invocando la benedizione del Signore di cui abbiamo bisogno per ritrovare quella speranza che ci aiuta ad andare avanti” commenta monsignor Gianni Ambrosio.
Collegate all’evento Salita al Pordenone, l’Istituto di credito organizzerà a Palazzo Galli in via Mazzini, 14, Piacenza, le mostre Il Genovesino e Piacenza e I nuovi Ghittoni e i disegni della collezione Banca di Piacenza, visitabili anche in giorni separati acquistando il biglietto della Salita. La città di Piacenza, inoltre, offrirà in contemporanea – a piacentini e forestieri – la possibilità di salire o risalire all’altezza di affreschi di prim’ordine di diversi artisti come Guercino, Pordenone, Sojaro. Una contemporaneità che rappresenta un primato assoluto, finora ineguagliato nel nostro Paese e, forse, anche all’estero.
Il biglietto d’ingresso alla Salita, infatti, consentirà l’accesso a prezzo ridotto alla mostra I misteri della Cattedrale. Meraviglie nel labirinto del sapere, che comprende anche la Salita alla cupola del Guercino nel Duomo di Piacenza. Allo stesso modo, l’acquisto del biglietto per la mostra in Duomo darà diritto all’ingresso alla Salita al Pordenone a prezzo ridotto. La manifestazione si estenderà – oltre che alla città di Pordenone e provincia – ai territori di Corte-maggiore, Monticelli e Cremona, custodi di tesori artistici direttamente o indirettamente collegati con il grande artista friulano. Nei rispettivi centri verranno organizzate iniziative legate al Pordenone e, da marzo a giugno, ogni sabato, la Banca di Piacenza organizzerà un servizio di bus navetta con visita guidata ai capolavori pordenoniani. Il 19 maggio, in occasione della giornata europea Notte dei musei, la Salita al Pordenone e le altre mostre collaterali a Piacenza, le visite a Cortemaggiore, Monticelli e Cremona saranno in notturna, dalle 21 alle 24.
“Religione, arte e fede si intrecciano in questa basilica mariana. Sostare in questo tempio è un godimento spirituale perché la visione degli affreschi eleva lo spirito e ci invita a salire verso Dio – spiega il cardinale
“Religione, arte e fede si intrecciano in questa basilica mariana. Sostare in questo tempio è un godimento spirituale perché la visione degli affreschi eleva lo spirito e ci invita a salire verso Dio – spiega il cardinale Giovanni Battista Re – insieme all’ammirazione oggi domina un profondo sentimento di gratitudine per chi ha allestito questa salita verso questi affreschi, affascinante manifestazione del genio umano”.
Saranno tantissimi gli appuntamenti che arricchiranno l’evento durante tutta la durata dello stesso. Conferenze anche con Vittorio Sgarbi, concerti e celebrazioni religiose. Con l’artista friulano ci si potrà divertire anche cimentandosi con l’enigmistica. La Banca di Piacenza ha, infatti, realizzato “Giochi in tasca” un opuscolo a distribuzione gratuita con cruciverba a tema pordenoniano. Il profeta del manierismo, come lo definisce Vittorio Sgarbi, finirà anche a tavola: in molti ristoranti piacentini sarà possibile gustare il menu del Pordenone a prezzo convenzionato. Per la particolare occasione e limitatamente al periodo dei tre mesi circa di durata della Salita, potrà essere aperto alla Banca il Conto Pordenonino, un conto corrente dedicato con finanziamento a tasso agevolato per l’acquisto di opere d’arte, polizza “Artas art” di Helvetia Assicurazioni a condizioni agevolate per rischio furto e danneggiamento di opere d’arte, promozioni sugli abbonamenti alle ri-viste Arte, Antiquariato, e Il Giornale dell’Arte.
“Nevica, ma è una giornata bellissima, la chiesa è gremita e si conferma un’occasione storica per tutta Piacenza” commenta Giuseppe Nenna, presidente del cda della Banca di Piacenza.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti riguardanti la Salita al Pordenone, le mostre sul Genovesino e I nuovi Ghittoni e gli eventi collaterali si potranno trovare sul sito www.salitaalpordenone.it. Radio Sound è media partner ufficiale della manifestazione: ogni giorno, alle 9 e alle 17, l’emittente dedica una vetrina alla mostra, agli eventi collaterali e alla figura del Pordenone, con cenni storici inerenti l’artista, Santa Maria di Campagna, l’arte del periodo e tanto altro.