“L’unico cambiamento organizzativo apportato alla UO Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, dove da anni si trascina una situazione critica, è la messa in atto di una sorta di ‘caccia alle streghe’ nei confronti di chi l’ha denunciata. Un bel risultato davvero, che rafforza l’idea che molti si sono fatti di una politica sanitaria regionale sorda e vendicativa”.
Non è tenero Giancarlo Tagliaferri, presidente del gruppo Fratelli d’Italia in Regione, con l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che rispondendo a una precedente interrogazione sul medesimo argomento (le criticità organizzative della UO in questione segnalate in una lettera sottoscritta da oltre due terzi del personale medico) aveva anticipato ‘innovazioni’ che avrebbero superato i problemi, sostenendo che il clima era ‘sereno e collaborativo’. Al contrario, – commenta Tagliaferri – nell’anno inutilmente trascorso dalla risposta di Venturi l’unica novità organizzativa sembra essere stata la ‘caccia’ ai dirigenti medici che avevano sottoscritto la lettera. Mentre le gravi disfunzioni denunciate rimarrebbero invariate, in certi casi anche a scapito della sicurezza dei pazienti”. Il consigliere ha quindi preso carta e penna e ha presentato una nuova interrogazione dove scrive puntigliosamente il cahier de doléances della UO.
Di qui, una serie di quesiti rivolti ancora una volta a Venturi, a cui chiede conto di quali iniziative siano state effettivamente assunte per affrontare le disfunzioni riscontrate e se abbia notizia di comportamenti punitivi adottati nei confronti dei firmatari della lettera.
Ma le richieste di chiarezza riguardano anche le sedi ospedaliere decentrate di Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni, dove sotto la lente ci sono le turnazioni dei medici, e la completa interfacciabilità dei sistemi informatici, non ancora raggiunta nonostante gli anni trascorsi e le ingenti spese fatte.
“Spero che sia la volta buona – conclude Tagliaferri – e che Venturi e la giunta Bonaccini si muovano per verificare davvero quanto sta accadendo e l’operato del direttore della UOC. Non è pensabile che disfunzioni come quelle denunciate non si possano risolvere senza penalizzare il personale, il dialogo e un clima costruttivo gioverebbe, certamente, anche ai pazienti”.