Con una breve nota Amazon risponde ai sindacati in merito all’incontro previsto per oggi e poi rinviato a dopo le feste. “L’incontro di oggi era stato fissato da tempo al fine di presentare alle Organizzazioni Sindacali il nuovo responsabile del centro di distribuzione di Castel San Giovanni. Abbiamo proposto di spostarlo ad inizio gennaio in modo da far sì che il confronto avvenga in un contesto più sereno e sgombro da pregiudiziali, nel rispetto delle prerogative di entrambe le parti. In Italia così come avviene negli altri Paesi in Europa in cui siamo presenti, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori e le organizzazioni sindacali; allo stesso tempo manteniamo la nostra politica di porte aperte che incoraggia i dipendenti a trasferire i loro commenti, le loro domande e le loro preoccupazioni direttamente al proprio management team. Crediamo fermamente che questo rapporto diretto sia il modo più efficace per capire e rispondere alle esigenze del nostro personale.”
La decisione di Amazon di rinviare l’incontro con i sindacati a dopo le feste non va giù ai sindacati.
“Il rinvio dell’incontro odierno dei vertici di Amazon, sebbene gli stessi avevano confermato anche alla stampa che l’incontro ci sarebbe stato, dimostra la scorretteza dei rapporti che Amazon ha con i suoi collabotatori e la scarsa veridicità ed affidabilità anche nei rapporti con l’opinone pubblica e la stampa. Amazon mente sulle condizioni di lavoro, sulla disponibilità nei confronti dei suoi collaboratori, sulle ricadute che ha avuto lo sciopero, sul rispetto dei tempi di consegna successivi allo sciopero. E’ peraltro nota la vicenda relativa agli aspetti fiscali di cui è protagonista la stessa azienda. Il rinvio al 18 gennaio non è un rinvio ma un rifiuto al confronto, nel mentre l’azienda sviluppa il massimo fatturato nel periodo natalizio. Di questo siamo certi terranno conto anche i consumatori italini nelle loro scelte. Rifiutare il confronto con i lavoratori è una scelta che palesa il disprezzo dell’azienda nei confronti delle proprie persone. E’ anche una chiara scelta di voler elevare il livello dello scontro. UGL terziario si riserva di concordare ogni futura azione con le altre O.O.S.S., ma è orientata alla più decisa reazione” scrive Pino De Rosa dell’UGL.
“Facciamo notare ai vertici della società di Jeff Bezos che in Italia abbiamo risolto la questione sulla democrazia rappresentativa a metà del secolo scorso. Quindi invitiamo caldamente Amazon a riaprire il tavolo di trattativa perché chiudere ogni canale di dialogo tra azienda e lavoratori è un atteggiamento totalmente controproducente in questa fase”. Fiorenzo Molinari, segretario Filcams Cgil di Piacenza, risponde rivolgendo una sorta di “appello” ad Amazon per tornare sui propri passi, dopo la disdetta dell’incontro già previsto per oggi, lunedì 27 novembre, a Piacenza, con i sindacati confederali.
“L’Azienda – prosegue Molinari – ha perso un’occasione di dimostrare la bontà delle sue ragioni. Forse perché quello che sosteniamo è corretto: la legittima attenzione verso il cliente non può trasformarsi in così poca attenzione verso chi permette loro do fare utili stratosferici. Dopo il sacrificio dei lavoratori, che non amano di certo fare sciopero, la nota inviata in mattinata in cui Amazon Italia srl cassava l’incontro previsto è una inutile doccia fredda che rischia solamente di alzare tensione. Oggi – conclude Molinari – ci incontreremo per valutare il proseguo della vertenza”.