Amazon diserta l’incontro con i sindacati indetto per questa mattina in prefettura. Incontro che era in programma alle 8,30 della mattina ma che l’azienda ha bypassato con una nota in cui parla di troppa pressione intorno alla vicenda. Il prefetto Maurizio Falco e il questore Salvatore Arena hanno comunque incontrato i sindacati che all’appuntamento erano presenti. La dirigenza del colosso di e-commerce, invece, si è detta pronta a incontrare il prefetto ma privatamente. Ciò che è accaduto questa mattina non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco e i lavoratori Amazon di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno indetto un nuovo sciopero durante le ultime due ore di turno. Il secondo sciopero dopo quello organizzato in occasione del Black Friday.
I sindacati hanno anche scritto una lettera che sarà inviata allo stesso Jeff Bezos, presidente e amministratore delegato di Amazon, lettera che si può leggere cliccando qui. “Vogliamo capire da lei se ha ipotizzato un mondo futuro in cui prevale il profitto su qualsiasi altro valore, quale la salute e la serenità dei suoi dipendenti, la conservazione e la cura della famiglia e la dignità della persona. Quanto denaro potrà soddisfare i bisogni di un uomo per potersi dire appagato in una vita terrena che non può comprare l’eternità?”. Lettera che finirà sulle scrivanie anche del ministro al Lavoro, Giuliano Poletti, del ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, di Tito Boeri, presidente dell’INPS e Massimo De Felice, presidente del’INAIL.
“Questa mattina, mercoledì 20 dicembre, eravamo regolarmente dal Prefetto di Piacenza dopo aver acconsentito all’ennesima richiesta di spostare l’incontro con Amazon, e l’azienda non si è presentata all’appuntamento dimostrando di avere in spregio i lavoratori e lo Stato italiano”. E’ dura la presa di posizione di Fiorenzo Molinari, segretario della Filcams Cgil di Piacenza che insieme ai colleghi di Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario questa mattina doveva incontrare Amazon intorno a un tavolo convocato da Maurizio Falco, prefetto di Piacenza e rappresentante del Governo sul territorio piacentino.
“Ma c’è di più, e di più grave a complicare un quadro che ha portato i lavoratori a dichiarare sciopero immediato e interrompere il lavoro per le ultime due ore del turno, imbastendo un presidio ancora in corso di fronte ai cancelli di Amazon a Castel San Giovanni”.
“Amazon non voleva far entrare i sindacati in azienda per svolgere assemblee già concordate e previste a partire alle 11,30 di questa mattina – spiega Molinari – è stato necessario l’intervento del questore e dei carabinieri per far valere la Legge. E’ grazie alle forze dell’ordine che ci hanno accompagnato dentro l’azienda se siamo riusciti ad incontrare in assemblea i lavoratori, per questo ringraziamo il questore di Piacenza e i carabinieri. Di fatto – conclude Molinari – Amazon dimostra di voler giocare in un campo senza regole in cui l’unica legge che vige è quella del più forte”.
“Amazon boicottando il confronto odierno con i sindacati lascia che la logica del profitto prevarichi su qualsiasi altro valore, quello della salute e della dignità dei propri dipendenti che quotidianamente concorrono ai risultati aziendali, coinvolti dagli estenuanti turni di lavoro in assenza di una contrattazione integrativa di riferimento che definisca norme esigibili sulla flessibilità regolamentata” così il segretario generale della Fisascat Cisl Parma e Piacenza Francesca Benedetti ha commentato gli ultimi sviluppi della vertenza che coinvolge i lavoratori dello stabilimento piacentino Amazon di Castel San Giovanni.
“Ci troviamo di fronte ad uno scenario inquietante – ha aggiunto la sindacalista – dove agli interessi della multinazionale dell’e-commerce si contrappongono le esigenze di migliaia di lavoratori per i quali è urgente e necessario migliorare le condizioni di lavoro». “Ed è per questo che oggi abbiamo richiamato l’attenzione anche dei ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico Poletti e Calenda – ha incalzato Benedetti – Affinchè intervengano su una vertenza che ha obiettivamente esaurito ogni percorso di mediazione».
“L’inevitabile proclamazione dello sciopero odierno di due ore alla fine di ogni turno – ha concluso la sindacalista – è la dimostrazione del malessere dei dipendenti di Amazon».
“Oggi più che mai siamo vicini ai lavoratori – ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Cisl nazionale Pierangelo Raineri – In una economia sempre più globalizzata e legata alle logiche del mercato e-commerce, le aziende, soprattutto quelle più moderne ed innovative, possono più agevolmente coniugare risultati positivi in termini gestionali e il rafforzamento patrimoniale se investono su strutturate relazioni sindacali e sulla partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche aziendali».
La prefettura invita le parti a non interompere il confronto
Nella odierna mattinata, al fine di favorire ogni utile spazio di dialogo tra le parti nella vicenda Amazon, il Prefetto ha nuovamente incontrato i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL FILCAMS, della FISASCAT CISL, della UGL Terziario e la UILTUCS e, successivamente, i vertici aziendali, che avevano chiesto un incontro separato. Il motivo per cui l’Azienda ha deciso di non accettare un confronto diretto, a detta dei rappresentanti intervenuti, è legato alla ritenuta insussistenza di gravi criticità all’interno dello stabilimento di Castel San Giovanni, nonché alla forte pressione mediatica riconnessa dalle OO.SS. alla questione gestionale, con particolare riguardo al presidio preannunciato per la data dell’incontro davanti alla Prefettura. Le sigle sindacali hanno stigmatizzato l’assenza dell’Azienda, ribadendo l’intenzione di rafforzare l’azione di protesta per ottenere condizioni di lavoro migliori e più dignitose, che non si possono limitare alla formale interpretazione ed applicazione del CCNL. Nell’occasione, oltre a segnalare specifiche violazioni della tutela della privacy dei dipendenti, unitamente alla adozione di metodologie lavorative che impattano fortemente sulla salute dei lavoratori, hanno consegnato un documento di sintesi delle loro posizioni, inoltrato direttamente ai massimi vertici di Amazon, ai competenti Ministri e ai responsabili dell’INPS e dell’INAIL. Le istanze sindacali sono state recepite e poi poste all’attenzione della parte datoriale, rappresentata dal Responsabile degli affari istituzionali di Amazon, dal General manager e dal Direttore delle risorse umane dello stabilimento piacentino. Il Prefetto, all’esito di ogni incontro, nell’assicurare il costante impegno a proseguire nell’attività di mediazione, ha invitato le parti a proseguire sulla strada del confronto e ad incanalare ogni azione futura nell’alveo della legalità e del reciproco riconoscimento delle proprie legittime posizioni, per soluzioni in grado di ricomporre la vertenza evitando turbative per l’ordine pubblico e la pace sociale.
Vertenza Amazon, il sottosegretario De Micheli: “Inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda, ho informato il Ministro Poletti”
“In queste settimane ho seguito con grande attenzione la vertenza relativa allo stabilimento di Amazon di Castelsangiovanni. In costante contatto con il Prefetto di Piacenza Maurizio Falco e con i rappresentanti sindacali, ho approfondito le richieste avanzate dai lavoratori per ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro all’interno dei magazzini”. Lo afferma il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paola De Micheli, che interviene dopo il mancato incontro tra le parti convocate dal Prefetto di Piacenza nella mattinata odierna.
“Le modalità del tutto legittime e pacate con le quali tali richieste sono state sottoposte alla proprietà – prosegue De Micheli – denotano la maturità del sindacato e la sua capacità di fare sintesi, anche nel contesto industriale per molti versi innovativo rappresentato da Amazon sul territorio piacentino. La scelta dell’azienda di non presentarsi – fa notare il sottosegretario – all’incontro non è accettabile ed evidenzia una mancanza di rispetto nei confronti di un’istituzione che in queste settimane sta mettendo in campo tutte le azioni possibili per allentare le tensioni ed entrare rapidamente in una fase negoziale. Nel nostro paese non può considerarsi normale che un’azienda non si presenti ad una convocazione che ha un nobile e coerente obiettivo, effettuata dal rappresentante del Governo sul territorio locale. Per questo devo richiamare Amazon ad un comportamento più corretto nei confronti di un territorio che ha accolto e sostenuto il suo insediamento a Castelsangiovanni, dei lavoratori che eccellono in livelli produttività e di un Prefetto che si sta impegnando con competenza e disponibilità per risolvere la vertenza”.
“Sugli ultimi sviluppi della situazione ho aggiornato – conclude – il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti e insieme al Governo ci riserviamo di valutare eventuali nuove iniziative da prendere per ricondurre la vicenda sui binari del confronto rispettoso delle istituzioni e del dialogo fra le parti”.
Marco Bergonzi (Pd): “Grave scorrettezza e mancanza di rispetto verso la comunità piacentina”
Non presentarsi in una sede istituzionale, ad un incontro convocato dal Prefetto della Provincia di Piacenza, configura non solo una grave scorrettezza, ma anche una mancanza di rispetto, oltre che nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori, nei confronti dell’intera comunità piacentina, lì rappresentata dal Prefetto, cui desidero esprimere gratitudine ed apprezzamento per il tentativo di favorire il dialogo tra azienda e lavoratori. Nel contempo intendo stigmatizzare il comportamento di Amazon, che non può pensare che possano tollerarsi atteggiamenti arroganti ed in spregio delle più elementari norme di relazioni sociali.
È una questione di metodo, prima ancor che di merito, di rispetto del territorio in cui ti trovi ad operare, ed a Piacenza siamo generalmente abituati a relazioni improntate al rispetto ed alla correttezza reciproca, quand’anche nella diversità delle posizioni; ma nessuno può sentirsi al di sopra di tutto e tutti. Quando viene meno il dialogo, le questioni si inaspriscono e dopo oggi la posizione di Amazon non è certo più forte. Auspico che voglia riparare alla mancanza odierna, rendendosi da subito disponibile ad un nuovo incontro che ritengo debba convocarsi quanto prima.
Pd: “Precisa volontà di non riconoscere i diritti dei lavoratori, l’azienda eviti un dannoso braccio di ferro”
La decisione di Amazon di non presentarsi all’incontro in Prefettura insieme alle rappresentanze sindacali è grave. Oltre allo sgarbo istituzionale l’atteggiamento della multinazionale è indice di una precisa volontà tesa a non riconoscere né i diritti individuali dei lavoratori né tantomeno il diritto degli stessi a farsi rappresentare collettivamente dai sindacati. La vertenza nata nella nostra provincia nei confronti del colosso delle vendite online può diventare un braccio di ferro teso ad evitare precedenti a livello europeo e mondiale. Una prova di forza, pur accompagnata da parole concilianti ma prive di coerenza rispetto ai fatti, che sarebbe meglio evitare per seguire la strada più ragionevole della mediazione come autorevolmente si propone di fare il Prefetto. Il Partito Democratico segue con attenzione l’evolversi della vicenda, esprime tutta la vicinanza e solidarietà ai lavoratori e si mette a disposizione nel caso si ritenessero necessarie azioni concrete a sostegno della mobilitazione. Sottolinea inoltre l’ampia partecipazione sia alle assemblee sia alle ore di sciopero indette dai sindacati. A dimostrazione che le condizioni di lavoro imposte dall’azienda non sono più accettabili anche in relazione alla politica salariale. Quanto sta succedendo a Castel San Giovanni pone alle istituzioni e alla politica un nuovo e inedito livello di riflessione al quale il Pd non si sottrae ma che, anzi, interpreta come stimolo per un ulteriore approfondimento sul modello di società che vogliamo costruire per gli anni a venire.
Rancan (Lega Nord): “Grave dispetto ai lavoratori”
«Disertare un incontro ufficiale convocato in Prefettura rappresenta un grave dispetto nei confronti dipendenti. Questo, senza tanti giri di parole, è quello che ha fatto Amazon». Così il consigliere regionale Matteo Rancan sull’assenza dei rappresentanti dell’azienda statunitense all’incontro organizzato ieri a Piacenza al palazzo del Governo per trovare una mediazione tra il colosso dell’e-commerce ed i lavoratori impiegati negli stabilimenti di Castel San Giovanni.
«Un simile atteggiamento – attacca l’esponente del Carroccio – fondato sulla mancanza di dialogo, lo spregio e la scorrettezza è del tutto inaccettabile, così come è da considerare gravissimo il non sedersi ad un tavolo istituzionale per trovare una soluzione ai disagi avvertiti dai lavoratori. Purtroppo, questo episodio, invece di rispondere rapidamente alle loro necessità, non farà altro che aggravare le tensioni ed allontanare un eventuale punto d’incontro. Allo stesso tempo – accusa Racncan – suonano banali e superficiali le condanne mosse dal Partito Democratico, che ha sempre garantito concessioni ad Amazon e agli altri giganti del web nei Governi ai quali ha preso parte negli ultimi anni».