Amazon, braccialetto elettronico per monitorare i dipendenti? Ugl: “Persone ridotte ad automi” – AUDIO

Un braccialetto per monitorare l’attività dei dipendenti. Sarebbe questa l’idea di Amazon, studiata per ottimizzare il lavoro nei magazzini. Lo riporta il sito GeekWire. Il sistema si basa su braccialetti connessi all’inventario e agli ordini, in grado di controllare con precisione se le mani dei dipendenti si stanno muovendo nel posto “giusto”. Insomma sapranno se lo staff sta compiendo i passaggi corretti e più veloci per evadere un ordine. I braccialetti, secondo GeekWire, sarebbero anche in grado di inviare ai polsi dei dipendenti delle vibrazioni per indicare eventuali errori.

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Una novità che sta già suscitando polemiche. Il primo intervento è dell’Ugl, guidato da Pino De Rosa. In merito alla notizia secondo la quale nei propositi di Amazon vi sarebbe la volontà di ridurre definitivamente ad automi le persone (ci riferiamo al braccialetto elettronico di cui si parla in queste ore) che con Amazon hanno “almeno un lavoro”, e pertanto debbano accettare un progetto di disumanizzazione, possiamo solo dire serenamente che a seguito dell’esperienza di assistenza sindacale che ormai da due anni garantiamo ai lavoratori del sito piacentino che la cosa non ci meraviglia. Si tratta in buona sostanza di un metodo tecnologicamente evoluto per fare qualcosa di molto simile a quello che già accade quotidianamente. Il dato veramente significativo, è che di fronte a codeste strutture nessuno può più tacere. Il merito è di quei lavoratori, per lo più giovani, che hanno avuto il coraggio di associarsi alle organizzazioni sindacali, e di levare il capo nei confronti della multinazionale, non solo per loro, ma per il futuro di tutti i lavoratori italiani. Senza lo sciopero del black friday, oggi quello di cui parliamo non sarebbe stata una notizia.

“Ci auguriamo che domani 2 febbraio il ministro del lavoro si adoperi scegliendo la parte giusta, quella dei lavoratori. In ultimo però, non possiamo evitare di sottolineare, che quando si richiamano le norme che impediscono la videosorveglianza a distanza, si deve tenere in mente che per esempio il Job Act ha di molto allargato le maglie delle tutele stesse. Se infatti un dispositivo che consente la localizzazione del lavoratore è necessario per l’espletamento della mansione, non vi è l’obbligo dell’accordo sindacale previsto dalla L. 300/70”.

“Quando si modificano così delle norme, poi si deve mettere in conto che qualcuno può approfittarsene, ed è inutile a quel punto manifestare sconcerto. La scrivente OS considera ancora più urgente il coinvolgimento dell’opinione pubblica e pertanto invita tutti a mettere “mi piace” alla pagina facebook UGLPERILAVORATORI, ad invitare i propri amici a fare altrettanto e a seguire le iniziative che verranno intraprese”.