“Amava il confronto e sapeva ascoltare, anche in politica Carlo incarnava i valori dello sport”

Politica e sport uniti questo pomeriggio, martedì 13 giugno, nella chiesa di Sant’Antonino per l’ultimo saluto a Carlo Mazzoni, stroncato domenica scorsa da un malore mentre si trovava in sella alla propria bicicletta all’altezza di Mezzano Scotti, tra Pianello e Piozzano. Un arresto cardiaco che lo ha ucciso all’età di 53 anni. Mazzoni, infatti, era molto conosciuto e stimato a Piacenza per la sua partecipazione all’amministrazione della città (fu assessore allo sport nella giunta Guidotti) e come dirigente della società Piacenza Rugby. Chi lo ha conosciuto da vicino è Robert Gionelli, presidente provinciale del Coni: “Carlo era un uomo di sport in tutti i sensi, anche nella vita. Innamorato di questo mondo ne conosceva le esigenze e se ne faceva carico. Giusto 15 giorni fa ci siamo incontrati nella sede del Coni proprio per discutere della situazione dello sport piacentino, abbiamo parlato di impiantistica, dei bisogni della società, insomma era solito tenersi informato sulle problematiche e sulle criticità che man mano andavano risolte”.

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“Anche da giocatore ha avuto tante soddisfazioni e secondo il mio parere l’attività sportiva ha arricchito anche il suo carattere come uomo: noi siamo soliti dire come battuta che ‘gli sportivi si riconoscono da come si comportano’, ebbene Carlo era proprio così. Aperto al dialogo e disponibile so che era così anche con i suoi avversari politici: amava confrontarsi e sapeva ascoltare, caratteristiche che gli amanti dello sport hanno nel loro dna”.

Il feretro di Carlo Mazzoni è stato accompagnato all’esterno della basilica di Sant’Antonino dai suoi ragazzi del Piacenza Rugby che con gli occhi lucidi hanno posato sull’auto funebre la bara avvolta dalla maglia della squadra. Poi le centinaia di persone che hanno affollato la partecipatissima cerimonia si sono lasciate andare a un lungo applauso.