Torna a far discutere il possibile insediamento a Piacenza del nuovo polo logistico Alibabà, il colosso cinese di vendite online. Un progetto da 960 mila metri quadrati, un investimento da 200 milioni di euro e 700 posti di lavoro. Sulla questione interviene il consigliere provinciale Andrea Tagliaferri (Piacentini per Dosi) con un comunicato.
Alla comunità i costi sociali e sanitari, a pochi i guadagni
di Andrea Tagliaferri
• Più dell’80 per cento di chi abita in città respira una quantità di polveri sottili superiore ai limiti indicati dall’Oms (dati ISPRA) e la pianura padana è da anni tra le zone segnate in rosso nella mappa dell’inquinamento urbano globale.
• Una ricerca pubblicata su Nature ha rivelato come dall’esame post mortem di centinaia di cervelli di malati di Alzheimer, sia emersa una concentrazione di particelle metalliche inimmaginabile sino a ieri.
• Ricerca italiana coordinata dall’Università di Torino: dagli esami su 1.200 bambini di diverse aree urbane italiani, sono stati riscontrati danni genetici. Ecco un’altra cosa che non avremmo mai voluto vedere.
• l’ultimo rapporto dell’ UE pone l’Italia primo posto per morti premature in Europa a causa dei livelli di PM2.5, ossidi di azoto, ozono.
• Siamo il paese dove la speranza di “vita in salute” alla nascita (disabilità medio-grave) dal 2004 al 2013 è diminuita di 7 anni nei maschi e di oltre 10 nelle femmine. Secondo l’ultimo rapporto dei registri tumori (AIRTUM) “Considerando il rischio cumulativo di avere una diagnosi di qualunque tumore, questa probabilità riguarda un uomo ogni due e una donna ogni tre nel corso della loro vita”.
• Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ACCIS, Automated Childhood Cancer Information System – IARC), dei quali si attende un aggiornamento proprio quest’anno, hanno tempo fa evidenziato come questo problema sia rilevante anche nei bambini, con un’incidenza di tumori infantili più alta in Italia rispetto alle medie europee sia nella fascia di età 0-14 che in quella 0-19.
• Dall’esame del più aggiornato rapporto nazionale AIRTUM emerge, come ricordato in un editoriale pubblicato sulla rivista “Epidemiologia e Prevenzione” nel 2013, che i tassi italiani di incidenza dei tumori in età 0-14 anni continuino ad essere tra i più alti fra i paesi occidentali, nonostante la crescita si sia apparentemente stabilizzata rispetto ai dati precedenti.
• Vivere vicino ad una autostrada o ad una arteria urbana molto trafficata aumentas il rischio di demenza precoce. Lo afferma una ricerca epidemiologica canadese pubblicata sull’ultimo numero della rivista medico-scientifica The Lancet: «Chi vive nel raggio di 55 yards (50 metri) da strade ad alto traffico ha dal 7 % al 12 % in più di probabilità di sviluppare la demenza, rispetto a chi risiede a oltre 300 metri dalle auto in coda»
Impressioni, da copiare o per riflettere
● Il parlamento dei Land, Germania, ha approvato una mozione rivolta al governo nazionale e all’Unione europea per chiedere che dal 2030 si usino solo veicoli elettrici. E i sindaci di Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico hanno deciso di proibire i diesel nel centro città dal 2025
● Al Polo Nord a novembre si sono registrati valori mensili di 10 °C superiori rispetto alla media e a Natale in alcune parti dell’Artico si raggiungeranno valori di 20 °C oltre. Un dato evidenzia con chiarezza i cambiamenti in atto.
● Nel New Energy Outlook (Neo) pubblicato nel giugno 2016, Bloomberg New Energy Finance (Bnef) pubblica il grafico “The Beautiful Math of Solar Power” che definisce «senza dubbio il grafico più importante nei mercati energetici. Descrive un modello così coerente, e così potente, che le industrie ci imposteranno i loro orologi»: Secondo Bnef, entro il 2040 il mondo investirà ben 3,4 trilioni di dollari nel solo solare, più degli investimenti globali previsti per tutti i nuovi combustibili fossili e il nucleare messi insieme. Questo significa che l’energia solare, l’eolico ed altre tecnologie pulite diventeranno il modi più economici per produrre energia in sempre più aree del mondo. Per Romm, questo continuo calo dei prezzi, «da soli rendono inarrestabile la rivoluzione delle rinnovabili, a livello globale. In effetti, l’Accordo di Parigi sul clima del dicembre 2015 rappresenta un impegno da parte di tutti i Paesi leader a livello mondiale riguardo a investimenti ancora maggiori nell’energia pulita nei prossimi decenni».
● Il Regno Unito con il Climate Change Act del 2008 si era già impegnato nel 2008 ad un taglio dell’80%. E i governi di Svezia e Danimarca vorrebbero diventare totalmente “Fossil Free” entro il 2050. Ad esempio, sempre in vista del 2050, se i consumi di gas dovessero azzerarsi, o anche ridursi solo dell’80%, la costruzione di molti nuovi gasdotti diverrebbe uno emblematico e costoso esempio di investimenti inutili. Non a caso i gestori delle infrastrutture inglesi di trasporto di metano hanno valutato quattro possibili scenari di decarbonizzazione al 2050.
PIACENZA, capitale della logistica
● Iniziativa di accordo istituzionale per la legalità del lavoro nel polo logistico: il Comune ha promosso la ridefinizione di un protocollo di intesa tra gli stakeholders del settore con carattere fortemente operativo (entro fine mandato)
● Iniziativa di promozione di una Agenzia per il polo logistico all’interno del Laboratorio aperto per la Mobilità e la logistica sostenibile (soggetto gestore entro fine anno)
● Mostra convegno Biennale della Logistica BILOG di livello internazionale prevista per febbraio 2017 in accordo con Autorità Portuale di La Spezia
● Prosecuzione dell’attività di monitoraggio del polo logistico (già sviluppato negli anni scorsi) e promozione di un progetto europeo in ambito logistico
● Sviluppo degli interventi in area APEA (appena avviati da Piacenza Expo) a sostegno delle imprese del polo logistico
● Gestione dei numerosi conflitti del polo logistico sviluppatisi in questi anni
● Fondazione ITL fondazione istituto trasporti e logistica, nata più di dieci anni fa tra regione università della ER piacenza Bologna e Ravenna (province e comuni capoluogo) interporto BO e porto RA: si occupa di ricerca e progettazione europea;
● fondazione ITS istituto tecnico superiore per la logistica e la mobilità nata a piacenza circa sei anni fa con comune pc comune Monticelli imprese enaip forpin e fa formazione post diploma
Piacenza, tutela salute e ambiente? Che risponda chi vuole la logistica, siccome è molto ben informato di quanta ricchezza porta nelle sue tasche e non in quelle della comunità!
Riassunto dati sintesi polo logistico PC
– Superficie coperta (mq): +28% (2008-2013) – da 466.000 a 569.400
o Di cui: DHL +192% (stesso periodo di riferimento); IKEA +11%.
– Addetti dipendenti (dato mediano): +44% (2008-2013) – da 954 a 1.289 (2,2 addetti / 1000 mq)
o Di cui: COOP (dato mediano): +98% – da 461 a 872
o Di cui: dipendenti (dato mediano): -7% – da 493 a 417
o Suddivisione Dip vs COOP:
2008: 52% Dip vs 48% COOP
2013: 32% Dip vs 68% COOP
Fonte CGIL su dati ISTAT
– Occupati nel settore della logistica (ATECO: Trasporto e Magazzinaggio, di cui logistica), Centro-Nord: 81.4% Italiani, 18.6% Stranieri, 13.5% extracomunitari;
– Occupati nel settore della logistica (ATECO: Trasporto e Magazzinaggio, di cui logistica), Emilia Romagna 2013:
o Italiani: 73.6%
o Stranieri: 26.4%, di cui 1.8% UE ed 24.6% non-UE
o Secondo posto dietro Lombardia per addetti extracomunitari;
– Distribuzione immigrati occupati nella logistica nel 2013: Lombardia, ER, Veneto, Piemonte, Toscana, Lazio;
– Differenze retributive (netto mensile) per cittadinanza (dato 2013):
o Extra-UE: 1096
o ITA: 1422;
Di cosa ha disperato bisogno Piacenza oggi e tra 30 anni?
Salute, ambiente e bellezza. I prossimi investimenti a Piacenza devono migliorare l’ambiente e non peggiorarlo. Tra il maggiore PIL pro capite (forse) e la salute scelgo la seconda. Non possiamo considerare la nostra vita e il nostro paesaggio come un conto in banca senza fine, dove si può prelevare tutti i giorni la cifra desiderata senza pensare al saldo. Soprattutto per il suolo, una sorta di gioiello di famiglia che ci hanno lasciato i nostri antenati. Se domani smettessimo di emettere gas inquinanti l’aria migliorerebbe, ma i capannoni rimarrebbero tutti quanti, perché il suolo ha bisogno di migliaia di anni per rigenerarsi.
Questo nuovo insediamento dovrà necessariamente migliorare il bilancio ambientale, salvaguardando il territorio e la biodiversità. Ma come? Come opere di compensazione diremo di costruire una nuova linea ferroviaria connessa al polo per evitare camion, ci faremo pagare lo spostamento dell’autostrada A21, qualche parco urbano in città e nuovi autobus elettrici?
E il traffico nel nuovo polo lo faremo garantire con veicoli ibridi, elettrici, a metano oppure diesel euro 6? 960 000 mila metri quadrati di ulteriore logistica quanti camion muovono (visto che il trasporto su ferro è ancora un miraggio)? Constatato che in Europa mezzo milione di persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento, qui in pianura siamo quelli messi peggio, che futuro in salute potranno mai avere i piacentini?
Piacenza città dei camion e dei facchini? Abbiamo partecipato ad Expo per dire: “venite a piacenza che ci sono i furgoncini della logistica?” Gli attori del territorio sono consapevoli che è difficile dire che Piacenza è attrattiva se arrivi e vedi depositi e depositi e deposti e depositi . ” È possibile che una famiglia per respirare 2 giorni aria decente debba fuggire dalla propria città nel week end ? ” Io e altre amici con bimbi piccoli vorremmo goderci Piacenza il sabato e la domenica, invece siamo qui a pensare a dove fuggire. Per me questo vale tutti i soldi, il presunto sviluppo, la presunta occupazione e Alibaba’. Se al weekend le famiglie fuggono….fuggono con loro anche i soldi da spendere sul territorio.
ricchezza – lavoro – crescita: vocazione logistica / di retroporto o agricoltura? Una esclude l’altra, ma soltanto una delle due è irreversibile.
Ma non è questo il punto. Portiamo in casa 700 nuovi poveri, con stipendio da forse 1000 euro? Tutti ricattabili, precari e fragili? E magari il comune dovrà pure dare servizi ed alloggi a questi, che sicuramente avranno accesso alle graduatorie a causa del reddito basso. Ci saranno certo dei posti dirigenziali, ma la grande maggioranza saranno operai scarsamente qualificati e camionisti (che però saranno solamente di transito). Importiamo nuovi poveri che sono disposti a lavorare per qualche briciola in meno dei facchini-trasportatori che già ci sono? Magari anche disposti a gettarsi sotto ad un camion per protesta. Un lavoro che può anche andar bene temporaneamente ma che nessun piacentino vorrebbe fare a vita. Basti andare di giorno tra questi sterminati capannoni per rendersene conto.
La povertà non può che richiamare povertà e non di certo creiamo ricchezza esasperando le differenze. Diciamo allora ad Alibaba che gli stipendi devono essere da 1500€ e con contratto a tempo indeterminato? Purtroppo però non c’è nessuna normativa, ad oggi, che potrebbe dare alle amministrazioni delle garanzie del genere. Certo il PD, governando a tutti i livelli potrebbe risolvere questo vuoto, ma se ha sostenuto i voucher fino ad oggi dubito che voglia andare in questa direzione. Piacenza deve puntare alla meccanica di precisione (se vogliamo parlare di capannoni e di fabbriche), enogastronomia, agricoltura, turismo e servizi. Siamo sul corridoio 5 ma non per forza dobbiamo fermare qui tutti i camion che passano.
Il fondo di investimento è di Singapore, i trasporti sono dell’est Europa, il facchinaggio africano e i prodotti commercializzati cinesi … noi piacentini cosa guadagnamo? Solo IMU e smog?
Si parlava di logistica avanzata, con apparati di livello superiore e professionalità elevate e centri di ricerca. Erano gli obiettivi della piastra logistica pre-Vaciago ma perché nessuno dice che: la parte intelligence Polimi ha chiuso il corso di laurea su trasporti e logistica. Nulla sul fronte ricerca si è insediato nell’area della logistica e non ha alcuna relazione ne di vita ne di lavoro con la logistica (lasciamo perdere il tecnopolo che certo non è un motore di vitalità, un enclave priva di connessioni con il suo contesto senza offendere ne i ricercatori ne gli operatori della logistica). Se in 20 anni non ha funzionato questo tentativo, qualcuno pensa che Alibabà farà il miracolo? e riuscirà a far nascere una Silicon Valley della logistica o un MIT della logistica a Piacenza? Fare riferimento anche ai dati condivisi dai media per cui molti giovani italiani tornano in famiglia perché non riescono a sostenere un mutuo e molte famiglie riducono anche le cure per la salute. Quindi 700 nuovi posti di lavoro sono molto belli, ma sono lavori col cui reddito riesci a sostenere un mutuo?
etica: una volta che si conosceranno in dettaglio i piani operativi di questa operazioni, chi darà la garanzia che saranno i piacentini a guadagnarci? Il proprietario terriero, il costruttore e la cooperative di sicuro. Ma la comunità? Chi garantirà che non ci saranno solamente dei costi sociali ed ambientali ma dei vantaggi per tutti quanti?
Paragone: Milano, che è il cuore d’asfalto della città infinita padana, pensa all’agroalimentare, ai food agreement (è di lunedì scorso con il ministro Martina l’incontro a Palazzo Marino con il sindaco Sala) e prosegue sulle spinte che la nutrizione del mondo si faccia attraverso il cibo! E Milano punta ad esserne centro di eccellenza mondiale. Milano diventerà capitale del cibo mentre noi capitale dei facchini e dei capannoni?
Conclusione
La politica ogni tanto può anche dir di NO! Soprattutto se per miseri posti di lavoro dobbiamo calare le braghe. Vi sembra che in un’area del genere ci debbano lavorare soltanto 700 persone? Almeno 2200 per rimanere in linea con la media de le Mose, ma comunque poi bisogna migliorare il bilancio ambientale che, visti gli ultimi dati, non possiamo peggiorare ulteriormente.
Nel futuro i piacentini andranno a piedi alla domenica per permettere ai camion di circolare tutta la settimana?
Caro Alibaba, noi piacentini venderemo a caro prezzo la nostra salute e la nostra bellezza, non siamo ancora diventati la tua Cina che si è svenduta in nome del dio denaro. Non sprecare tempo per un’offerta che non rispetta questi requisiti ambientali, etici e occupazionali.
Andrea Tagliaferri