Prendono il via oggi, 5 gennaio, i saldi invernali. Un’edizione nella quale i commercianti ripongono particolari speranze considerato l’andamento negativo degli ultimi mesi. Come emerge infatti dall’indagine congiunturale realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, dal primo trimestre 2018 le vendite sono in sensibile flessione. In particolare, nel terzo trimestre 2018, la tendenza si è accentuata con una perdita del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un calo di ampiezza non sperimentata dalla fine del 2014.
“Teniamo presente che al nord la spesa media per famiglia si aggira intorno ai 325 euro nel periodo dei saldi – spiega Raffaele Chiappa, presidente di Unione Commercianti – per questo motivo riponiamo sempre speranze in questo periodo”.
Ecco i “soliti” consigli per non incappare in bidoni e fregature.
Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi le mani in caso di prezzi più bassi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Inoltre, prima di comprare un prodotto, è possibile controllare sul proprio smartphone che il prezzo non sia più alto di quello praticato sul sito ufficiale.
La merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino di anni e stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono improvvisamente riempiti dei più svariati articoli. Diffidate anche di quei negozi che, a fine stagione, hanno per ogni tipo di prodotto il completo assortimento di taglie e colori.
I capi in saldo si possono sostituire, se il prodotto acquistato è danneggiato o non conforme. In base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Per quanto riguarda il difetto di conformità il consumatore può denunciarlo al venditore entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.
Se l’esercizio pratica sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli ultimi giorni di saldo. Diffidate inoltre dei marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero essere capi contraffatti.
Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.