Al collegio Alberoni la “Via Crucis”, sulle note del pianoforte di Elena Gobbi

Dopo il grande successo dell’inaugurazione della mostra RELIGO, domani, martedì sera 28 febbraio 2017, a partire dalle ore 21 e fino alle ore 23, durante l’apertura straordinaria della Galleria per permettere ai visitatori di “incontrare” la Croce di Lampedusa, la pianista Elena Gobbi, eseguirà più volte nella stessa serata, la Via Crucis per pianoforte solista, composta dal musicista piacentino Paolo Ziliani. Le note musicali andranno così a legarsi alle suggestioni e alle riflessioni stimolate in ogni visitatore dalla Croce di Lampedusa e dalle Croci di colore di Giancarlo Bargoni presentate in un allestimento speciale nella Sala degli Arazzi. Saranno naturalmente visibili le tre sezioni della mostra RELIGO allestite in Galleria. Una serata tra arte, bellezza, testimonianza del dolore e della speranza. Una serata di riflessione aperta a tutti. La Croce di Lampedusa alla Galleria Alberoni Costruita con i legni delle barche dei profughi arenatesi sull’Isola, è stata benedetta da Papa Francesco e, su suo invito, è in continuo viaggio per l’Italia e per l’Europa grazie alla Casa dello Spirito e delle Arti il cui fondatore, Arnoldo Mosca Mondadori ne ha ispirato la genesi. E’ esposta alla Galleria Alberoni fino 1 marzo. La Croce, che viaggia solo per staffetta, divenendo occasione di incontro tra persone e comunità differenti, è giunta alla Galleria Alberoni da Senise (Potenza). L’incontro tra la comunità di Senise e l’Opera Pia Alberoni è avvenuto nella città di Loreto. Il giorno 2 marzo la Croce sarà consegnata agli organizzatori dell’evento successivo a quello piacentino in programma alla Sagrada Familia di Barcellona. Apertura straordinaria della Galleria in occasione del passaggio in mostra della Croce di Lampedusa

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Galleria Alberoni, Sala degli Arazzi
La Croce di Lampedusa alla Galleria Alberoni
Apertura straordinaria
26/27/28 febbraio: dalle ore 15 alle ore 18; dalle ore 20 alle ore 23
1 marzo: dalle ore 15 alle ore 20

La Croce illumina la città di Piacenza
Grazie alla collaborazione di alcuni fotografi che hanno risposto positivamente all’invito della Galleria Alberoni, la Croce di Lampedusa, nei giorni di permanenza, entrerà in dialogo con luoghi significativi della città di Piacenza attraverso gli scatti fotografico – artistici realizzati da ciascuno di essi.
Il progetto sarà presentato nei dettagli prossimamente.

La Croce di Lampedusa
Costruita dal falegname lampedusano Franco Tuccio con i legni consunti delle barche dei profughi arenatesi sull’Isola, portata in udienza da Papa Francesco il 9 aprile 2014, è stata benedetta dal Pontefice con lo specifico invito rivolto al falegname e all’ideatore Arnoldo Mosca Mondadori, scrittore, poeta ed editore milanese, a portarla ovunque. Come ha affermato Mondadori “il legno dei barconi era intriso della sofferenza di quegli uomini, non poteva che essere il materiale più giusto per diventare una croce”. Grazie alla Casa dello Spirito e delle Arti, fondata dallo stesso Mondadori, è iniziato da quel giorno un commovente pellegrinaggio spirituale attraverso l’Italia e l’Europa, con la Croce richiesta da associazioni, parrocchie, Chiese, scuole, ospedali, carceri, in una continua staffetta che ha reso la Croce occasione di incontri fraterni.

Un viaggio per staffetta
La Croce, per scelta della Casa dello Spirito e delle Arti, attraversa l’Italia con il suo carico di sofferenza e di speranza, solo per staffetta, passando di mano in mano, consegnata dai promotori di un evento ai successivi, senza essere mai spedita o trattata come un oggetto, divenendo, anche attraverso questa modalità, occasione di incontro e di fratellanza.

La Croce di Lampedusa è stata scelta per il Giubileo dei Migranti come simbolo di dolore delle vicende umane di chi è costretto a scappare dal proprio Paese per la guerra. Al suo cospetto e alla presenza di 7 mila migranti, provenienti da 30 Paesi diversi, è stata celebrata una messa in San Pietro dal cardinale Antonio Maria Vegliò; in quella stessa occasione è stata nuovamente benedetta dal Papa. La Croce è stata ospite e oggetto di mostra al Meeting di Rimini dello scorso agosto e, in continuo pellegrinaggio, ha attraversato e sta attraversando l’Italia, da Napoli a Rovigo, da Verona a Paderno Dugnano, da Vittorio Veneto a Chieti e Milano dove è stata ospitata, per volontà del Cardinale Scola, nella Chiesa di Piazza Santo Stefano, chiesa dei migranti. E’ stata accolta inoltre, tra le altre, nelle città di Modena, Foggia, Palermo, Caserta, L’Aquila, San Remo, Padova, Novara, Rivoli, Como e Trento.

Portatela ovunque
Il viaggio della Croce di Lampedusa

Quando Franco Tuccio, falegname di Lampedusa – che aveva costruito per Papa Francesco la croce con cui celebrò la messa sull’isola nel suo primo viaggio -, ci disse di aver trovato un’asse di legno azzurra verticale di 2 metri e 60 tra i resti dei barconi giunti dalla Libia, gli chiedemmo di cercare anche un’asse orizzontale per formare una grande Croce che potesse essere segno vivo e rappresentare il viaggio dei migranti: bambini, donne, uomini alla ricerca di un futuro di speranza. Ricevemmo dopo un mese una telefonata di Tuccio: aveva trovato un’asse di color rosso, di misura equilibrata perché potesse essere costruita una croce.

E così è nata la “Croce di Lampedusa”, davanti alla quale Papa Francesco si è commosso. Pregammo con lui, che la baciò e la benedisse, il 9 aprile 2014, chiedendoci di portarla “ovunque”. Da quel giorno è iniziato il suo viaggio: nel primo anno Napoli, Rovigo, Padova, Novara, Paderno Dugnano, Chieti, Milano, Lampedusa, Alagna Valsesia, Como, Rivoli, Sanremo-Ventimiglia, Bergamo, Roma, L’Aquila, Galatone, Squinzano e Reggio Calabria. E poi nel secondo anno, tra le altre tappe, Genova, Losone, Chiasso, Milano, Vanzago, Caserta, Tavarnelle, Rieti, ancora Milano e Roma, Caserta, Foggia, Lamezia Terme, Strongoli, Potenza, Monza, Varese, Castellammare, Palermo, Rimini, Trento, Castel Bolognese, Modena, Pesaro e Pistoia.

Una staffetta spirituale, guidata da volontari, poiché la Croce non viene mai spedita, ma consegnata da uomo a uomo, che ha toccato parrocchie, monasteri, carceri, ospedali, scuole. Soprattutto persone. Una croce che ha portato attraverso l’Italia il silenzio profondo del mistero del dolore dei migranti. Proveniente da Senise è oggi a Piacenza, esposta nella Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni fino alla sera del 1 marzo, in silenzioso dialogo con le grandi croci di colore di Giancarlo Bargoni, per incontrare tutti coloro che vorranno sostare al suo cospetto. Riprenderà il suo viaggio per la Sagrada Familia di Barcellona, lasciando in questa Sala degli Arazzi, una più piccola e sorella Croce di Lampedusa. Con la sua presenza la mostra Religo vuole “legare insieme” l’arte, il dolore e la speranza dell’uomo contemporaneo.

Durante il suo viaggio abbiamo assistito a un vero e proprio movimento di persone di ogni estrazione e provenienza religiosa, culturale, etnica e sociale. Ognuno ha fornito la spinta per fare camminare la croce attraverso il Paese, coinvolgendo migliaia di persone. Simone di Cirene è il personaggio che aiutò Gesù a portare la croce sulla via del Calvario. Come ha scritto Mons.Giancarlo Perego la storia insegna come in ogni tempo ognuno è chiamato a portare la croce di altri, a sostenere le sofferenze e le speranze di chi è sfruttato, maltrattato, respinto, umiliato, ucciso. La Croce di Lampedusa ci ricorda un legame stretto tra il Cristianesimo e il Nord Africa, l’Italia e la Libia, la Terra santa e la Cirenaica: l’universalità della salvezza che passa attraverso anche una sofferenza condivisa, una croce portata insieme.