Adolescenti, dalla Regione 2 milioni di euro per prevenire abbandono scolastico, disagio e dipendenze

Prevenire il disagio, l’abbandono scolastico, l’isolamento, la dipendenza dai social network, la ludopatia. Promuovere l’offerta di opportunità educative per il tempo libero e le diverse forme di aggregazione. Dalla Regione Emilia-Romagna arrivano nuove risorse per gli adolescenti e i giovani: 1 milione e 950 mila euro, tra 2017 e 2018, che saranno destinati, attraverso quattro distinti bandi, a finanziare su tutto il territorio regionale progetti di sostegno ai ragazzi tra gli 11 e i 24 anni di età. Fondi a cui va aggiunta la compartecipazione finanziaria, circa il 30% dell’importo complessivo, da parte delle realtà coinvolte nella promozione e realizzazione dei progetti: organizzazioni di volontariato, coop sociali, associazioni di promozione sociale, oratori e parrocchie.Rientrano tra questi i cosiddetti “Doposcuola”, spesso organizzati dagli oratori parrocchiali, gestiti da volontari (insegnanti in pensione, studenti universitari) per aiutare i bambini a svolgere i compiti di scuola; laboratori artistici o musicali, campi formativi di protezione civile, che prevedono lezioni ed esercitazioni pratiche sulla protezione civile come, antincendio boschivo, radiocomunicazioni, soccorso sanitario. Al via anche una consultazione, condotta dalla vicepresidente della Regione e assessore al Welfare Elisabetta Gualmini, per raccogliere proposte ed esperienze utili a definire nuovi interventi normativi contro il disagio giovanile.

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“Sono entusiasta per l’inizio di questo percorso di partecipazione e per l’investimento che facciamo sui grandi assenti del welfare: i ragazzi e le ragazze nell’età delicata dell’adolescenza- ha sottolineato la vicepresidente, Elisabetta Gualmini, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei progetti-. Cercheremo di promuovere con maggiore determinazione le attività dei soggetti, associazioni e strutture che si occupano di adolescenti e di pianificare azioni di sistema perché diminuisca l’abbandono scolastico e il disagio giovanile nelle sue diverse forme. È bello- ha aggiunto la vicepresidente- vedere che tanti amministratori, consiglieri e privati cittadini si mettono a disposizione delle nostre future generazioni”.

Progetto “I grandi assenti del welfare” destinato alla Città Metropolitana di Bologna: due bandi in due anni per 750 mila euro

Si chiama “I grandi assenti del welfare. Nuove politiche per i giovani e gli adolescenti in provincia di Bologna”ed è un progetto da 750mila euro che la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ha assegnato alla Regione per avviare due nuovi bandi, di cui uno prossimo al via e l’altro in programma per la primavera del 2018. Destinatari sono i soggetti che, nella Città Metropolitana di Bologna, si occupano appunto dei più giovani e degli adolescenti (che nel territorio provinciale sono oltre 116.000): Enti locali, associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori e parrocchie. Le risorse, che servono a realizzare progetti educativi e sociali, copriranno due anni: la prima tranche, di 375 mila euro, finanzierà un bando al via nelle prossime settimane; con la seconda, di pari importo, nel 2018 sarà finanziato il secondo bando.

 

Bando “Giovani generazioni”: 600 mila euro per tutte le altre province

Non solo Bologna. Perché a tutte le altre province emiliano-romagnole è destinato un terzo bando della Regione, “Giovani generazioni”, al via anch’esso in aprile di quest’anno. Vengono sostenuti con 600 mila euro progetti realizzati da soggetti privati (associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori e Enti ecclesiastici) a favore della fascia di età 11-24 anni. Si tratta di un bando che la Regione aveva già finanziato per sette anni consecutivi (2009-2015) e che ora ripropone, con maggiori risorse del passato, riservandolo a tutte le province con esclusione di Bologna, in quanto beneficiaria dei fondi provenienti dalla Fondazione. Sono oltre 580 i progetti sostenuti nelle edizioni precedenti, che hanno consentito di avviare o rafforzare le attività nell’ambito dell’offerta educativa per il tempo libero: si va dalla promozione di forme di aggregazione (scoutismo e oratori) a iniziative di sensibilizzazione per l’educazione tra pari, che incentivano i ragazzi a interagire e a sostenersi tra loro. Il bando “Giovani generazioni” è confermato anche per la primavera 2018 con un finanziamento di ulteriori 600 mila euro. I progetti dovranno riguardare azioni di carattere socio-educativo per: migliorare i contesti e gli stili di vita dei ragazzi e il sistema delle loro relazioni con i coetanei e familiari; sviluppare le loro potenzialità; educarli alla legalità, al rispetto per l’altro, ad essere aperti alla diversità e ad esercitare i diritti di cittadinanza.

 

Al via un percorso di consultazioni per definire nuovi provvedimenti sul tema adolescenza-disagio

Per sostenere i giovani, le loro famiglie e i servizi nell’affrontare la complessità sociale che caratterizza la vita quotidiana dei ragazzi di questa fascia d’età, la Regione ha deciso di intervenire anche sul piano normativo. È in programma un giro di consultazioni sul territorio che la vicepresidente Elisabetta Gualmini vuole avviare con gli amministratori locali, le associazioni e gruppi di ragazzi in vista di un nuovo provvedimento sul tema adolescenza-disagio. Il percorso – prime tappe a Forlì 12 maggio, e a Reggio Emilia il 26 maggio – prevede il confronto sulle nuove forme di dipendenza e disagio, in aumento anche in Emilia-Romagna tra i preadolescenti e gli adolescenti: bullismo e cyberbullismo, autolesionismo e abbandono scolastico, accanto a iniziative che valorizzino e promuovano lo sviluppodelle competenze degli adolescenti.

 

Gli interventi

“Mettere in campo azioni rivolte ad adolescenti e giovani per promuovere le loro potenzialità e prevenire quei fattori di rischio quali la dispersione e l’abbandono scolastico, l’isolamento, le varie forme di dipendenza è oggi più che mai necessario e deve essere in cima all’agenda delle istituzioni- ha sottolineato la vicesindaco con delega a Educazione, scuola, adolescenti, giovani del Comune di Bologna, Marilena Pillati-. I bandi che oggi verranno presentati, che sosterranno le iniziative delle tante realtà che ogni giorno mettono le giovani generazioni al centro della propria azione educativa, sono la dimostrazione che il nostro territorio è non solo attento a queste tematiche, ma le affronta coinvolgendo tutta la comunità. Investire sulle nuove generazioni, sugli adolescenti e i giovani, che sono cittadini in cammino verso la realizzazione del loro progetto di vita, significa investire sulla vera e più preziosa ricchezza di una comunità”.

“Ritengo importante che le giovani generazioni ritrovino il loro giusto spazio all’interno del sistema del welfare- ha dichiarato l’assessore alla Sanità e welfare del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo-. Gli interventi che stanno per avviarsi vanno in questa direzione. C’è assoluto bisogno di progetti che coinvolgano i giovani, dei quali spesso si parla poco e male. Sono portatori di energie straordinarie che occorre valorizzare. Promuovere, quindi, non solo il loro benessere e l’attenzione alle loro inevitabili fragilità, ma dare spazio al loro protagonismo deve essere il nostro impegno comune”.

“Oggi gli adolescenti hanno bisogno di adulti significativi e di luoghi dove possano sentirsi accolti e valorizzati. L’assenza degli adulti è all’origine della cosiddetta povertà educativa. Si tratta di una povertà nascosta, che nessuno vede ma che limita le potenzialità e le aspirazioni dei ragazzi. Mi auguro che queste risorse possano generare nuove opportunità e rafforzare la collaborazione e la sinergia fra gli attori del cosiddetto quadrilatero formativo: famiglia, scuola, istituzioni e Terzo Settore. Insieme dobbiamo offrire ai nostri ragazzi luoghi e opportunità di aggregazione capaci di generare comportamenti responsabili e fiducia verso la vita” dichiara Roberto Visani, vice sindaco e assessore alle Politiche sociali del Comune di Imola.

“Questo intervento risponde pienamente agli obiettivi e al senso della programmazione della Fondazione. Occorre affrontare con sempre maggiore incisività il tema del sociale, non solo per le problematiche che riguardano gli adolescenti ma anche per quelle che attengono agli anziani, disabili, famiglie- ha dichiarato il presidente della commissione Politiche sociali della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Paolo Beghelli. Assicureremo il nostro impegno anche per il futuro e continueremo a lavorare in sinergia con la Regione Emilia-Romagna.

 

Gli adolescenti in Emilia-Romagna – I DATI

L’ultimo dato disponibile, 1 gennaio 2016, indica la presenza in Emilia-Romagna di 346.655 residenti nella fascia di età 11-19 anni; 234.371 sono nella fascia dell’obbligo scolastico (11-16 anni). Preadolescenti e adolescenti rappresentano il 7,8% degli oltre 4,45 milioni di residenti complessivi. La presenza straniera ammonta a quasi 44mila unità con un’incidenza del 12,7%, che sale al 13,4% tra i ragazzi nella fascia di età 17-19 anni. 179.448 sono maschi e 167.207 sono femmine.

Uno studio sugli stili di vita degli adolescenti emiliano-romagnoli (“Mappe degli adolescenti”) pubblicato dalla Regione (novembre 2016) delinea un quadro complessivo del loro mondo, focalizzandone abitudini, bisogni, problemi e fragilità: dalla salute alle relazioni sociali, dall’affettività all’apprendimento, passando per la partecipazione, la gestione del tempo libero e le relazioni familiari.

Il 90% del campione intervistato si percepisce in buona salute, ma le ragazze dichiarano frequenti malesseri di varia natura. Il 45% degli adolescenti assume farmaci, spesso auto-prescritti, almeno una volta alla settimana. Il 13% delle ragazze e il 6% dei ragazzi assume psicofarmaci non prescritti. Sono 404 i minori in carico ai Servizi per le dipendenze patologiche legate al consumo di sostanze stupefacenti.

Riguardo al consumo di tabacco, ne fa uso il 29% dei 15enni e almeno il 70% inizia prima di quell’età. La cannabis è stata provata dal 25% degli adolescenti ma solo il 2% risulta essere consumatore abituale. Rispetto al consumo di alcol, l’indagine rivela che già dagli 11 anni di età, l’8% afferma di bere «frequentemente», il 26% «raramente» e il 32% dei giovani dai 15 ai 19 anni ha consumato nell’ultimo mese almeno cinque drink. Il 36% ha invece dichiarato di essersi ubriacato tanto da non riuscire a parlare almeno una volta. Tra le dipendenze patologiche troviamo anche il gioco d’azzardo: il 20% delle ragazze e il 46% dei ragazzi emiliano-romagnoli giocano d’azzardo in modo occasionale, ma quasi il 5% dei maschi è a rischio di ludopatia. Significativi anche i dati su bullismo e cyberbullismo: il 20% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni ha subito episodi di bullismo negli ultimi mesi ma al crescere dell’età il fenomeno si riduce sensibilmente.

Sul tasso di abbandono scolastico la mappa degli adolescenti emiliano-romagnoli segnala che a lasciare la scuola è l’11% degli iscritti al primo anno della scuola superiore. Il 35% degli alunni presenti negli istituti professionali registra un ritardo nella classe frequentata.

In questa analisi emerge l’importanza degli amici per più dell’80% degli adolescenti e per più del 90% la famiglia rappresenta il principale punto di riferimento e di confronto. Inoltre al crescere dell’età aumenta la partecipazione alle iniziative del territorio.