«Ci auguriamo che il protocollo d’intesa tra Emilia-Romagna e Liguria non si dimostri un tavolo fine a se stesso, senza risvolti pratici per il territorio, ma segua le orme dell’ottima collaborazione con i sindaci innescata nelle scorse settimane dal Carroccio in merito all’emergenza Brugneto». A dirlo in una nota congiunta sono Pietro Pisani (segretario provinciale della Lega Nord), Matteo Rancan (consigliere regionale) e Giampaolo Maloberti (responsabile Dipartimento agricoltura).
«L’accordo siglato tra le due Regioni, che prevede anche ipotetici interventi in merito alle risorse idriche della Valtrebbia, certamente auspicabili per le esigenze agricole, idropotabili e turistiche delle località, giunge solo dopo la lunga battaglia che la Lega Nord, affiancata dai primi cittadini della vallata e dalla spinta della volontà popolare, ha condotto per ottenere ulteriori rilasci dalla diga del Brugneto verso la Trebbia – spiegano i tre esponenti leghisti – Liguria ed Emilia-Romagna hanno confermato la necessità di un accordo che definisca in modo stabile e condiviso le modalità di rilascio di ulteriori volumi dall’invaso nei mesi estivi verso il piacentino. Già da diversi anni, però, si tratta di un’urgenza tangibile, senza che le istituzioni abbiano mai portato a casa un risultato concreto. Solo la nostra mobilitazione, appoggiata da alcuni sindaci stufi dell’inerzia dei politici, ha smosso finalmente le acque, trovando la piena disponibilità degli assessori liguri Rixi e Giampedrone, nonché quella del presidente del consiglio Bruzzone, e aggiungendo così in agosto 500mila metri cubi d’oro blu in più che hanno rappresentano ossigeno per l’indotto della vallata».
«Se il protocollo d’intesa vuole ragionare davvero su dati reali e risolutivi, proponendo misure strutturali e non “pezze” dell’ultimo minuto, si tenga conto che la capienza della diga del Brugneto corrisponde a 25 milioni di metri cubi, di cui, stando agli accordi ordinari presi tra Emilia-Romagna e Liguria, durante il periodo estivo ne vengono rilasciati a fini irrigui solo 2,5 milioni verso il Trebbia. Secondo uno studio di Iren, viene stimato in 10 milioni il fabbisogno idrico della Valtrebbia durante il periodo estivo per fine agricolo, idropotabile e turistico, in aggiunta all’acqua già presente nella Trebbia. In questo modo, verrebbero conservati 12 milioni di metri cubi d’acqua nell’invaso ligure, destinati a soddisfare il fabbisogno annuale di Genova, stimato in 1 milione di metri cubi al mese».