Nei mercati, di fronte alla stazione ferroviaria e in giro per la città: tappa piacentina per il “Camper dei diritti”, un mezzo della Cgil che sta percorrendo tutto il Paese e che nella nostra provincia ha permesso al sindacato di incontrare un migliaio di persone. “La Cgil non arretra di un millimetro: anche se abbiamo ottenuto un risultato straordinario con il decreto che supera i voucher e ripristina la responsabilità solidale negli appalti, la mobilitazione non si fermerà finché il Parlamento non darà seguito al decreto del Governo. Intanto, registriamo che per la prima volta dopo tanto tempo, il lavoro torna al centro dell’agenda pubblica. E questo è il più grande risultato del percorso referendario. Ora discutiamo della Carta Universale dei diritti del Lavoro”. Così in una nota la Cgil di Piacenza spiega come la mobilitazione non si sia affatto attenuata dopo i risultati ottenuti con il decreto del governo. Ieri la Cgil piacentina ha organizzato volantinaggi sui mercati della provincia, anche con il supporto del camper, che ha preso la via Emilia e sarà in altre città della Regione nei prossimi giorni. In un secondo momento, la Segreteria della Cgil ha incontrato le associazioni del territorio.
“Sui voucher si sta perdendo la bussola – ha detto Gianluca Zilocchi a una platea composta da studenti dell’Unione degli Studenti, Legambiente, Arci, Auser, Sunia, Federconsumatori, Anpi, Anmil e rappresentanti del Movimento Cristiano Lavoratori – siamo al paradosso di soggetti rei confessi di abusi, fino a ieri legalizzati, che dichiarano ai quattro venti di aver gestito picchi di lavoro stagionali con i voucher. Gli strumenti sono altri: contratti a termine e lavoro in somministrazione, i voucher avevano assunto la logica solo di abbattere il costo del lavoro a danno dei lavoratori”.
LE PROPOSTE CGIL SUI VOUCHER
“Di lavoro occasionale si può e si deve parlare – ha spiegato il segretario della Camera del Lavoro – non siamo contrari, anzi. Va regolamentato prevedendone l’utilizzo per le sole famiglie, le associazioni sportive culturali e limitandone la platea a studenti, disoccupati e pensionati, abbassando il reddito cumulabile a 2.500 euro annui per un massimo di 40 giorni nell’anno solare. Questa è la nostra proposta contenuta nella Carta dei Diritti del Lavoro, che è l’altra faccia della medaglia della mobilitazione referendaria. Da qui, dalle nostre proposte, ora il Parlamento può cominciare a discutere: senza i nostri referendum questa discussione non sarebbe mai partita. Chi oggi sostiene che l’abolizione dei voucher è dannosa, fa finta di non sapere che senza Referendum non avremmo mai ottenuto una discussione sui temi del lavoro. Questo è il più grande risultato che si prospetta: finalmente si parla di Lavoro. E le proposte della Cgil sono tutte in campo nella Carta Universale dei Diritti del Lavoro”.