Tutta la città sperava che quella frase detta un paio d’anni fa, “mollerò la pallavolo il 30 giugno 2014”, fosse andata agli archivi alla voce boutade. Ed invece stavolta pare non sia così. Guido Molinaroli, da oltre dieci anni patron del Copra volley, molla la pallavolo. “E’ mia intenzione cessare con il volley maschile a Piacenza sia come presidente che come proprietario”. Queste le parole d’esordio di una conferenza stampa-fiume. Forse non un fulmine a ciel sereno, da tempo l’eventualità si adombrava. Certo è che la parola game over dopo oltre dieci anni a farsi il palato fine con la pallavolo diventa difficile da digerire. Una decisione “non contro qualcuno” ha voluto precisare Molinaroli. “Né contro la Federazione né contro la Legavolley, nonostante i rapporti siano tutt’altro che idilliaci e viste le tante frizioni”. Bensì una decisione personale, già presa all’inizio di questa stagione sportiva, dettata in primis da un entusiasmo nettamente calato negli ultimi tempi, ma anche, e forse soprattutto dalle grandi difficoltà economiche nel reperire sponsor e partner commerciali a ogni inizio stagione. “Ogni volta che cade l’ultima palla di una stagione, bisogna mettersi a cercare quattrini. Sono da solo. E in questa situazione non riesco e non voglio andare avanti. E’ una decisione che ho preso con assoluta serenità. I non addetti ai lavori non sanno la fatica che si fa a portare avanti una società così ambiziosa (costo di una stagione stimato in 4 milioni di euro, ndr). Qualcuno pensa che fare pallavolo significhi solo lo spettacolo della partita, ma alle spalle ci sono 365 giorni di lavoro faticoso”.
Il Copra volley, di cui Molinaroli è proprietario al 99%, è dunque in vendita. La speranza è che qualche imprenditore si faccia avanti per rilevare le quote. “A condizioni vantaggiose” precisa il presidente. “Ho voluto comunicarlo subito, a pochi giorni dall’eliminazione, per vedere se c’è qualche imprenditore che abbia voglia di entrare e proseguire questo bel progetto, con un grande pubblico. Sarebbe bello se questo fosse piacentino. Cediamo a zero e con una posizione crediti-debiti anch’essa azzerata. Di fatto viene regalata. La stagione inizia a settembre. Speriamo che qualcuno si faccia vivo”.
Molinaroli si è perfino reso disponibile, se qualcuno fosse seriamente interessato, a dare anche una mano iniziale, per lo start up. Chissà, magari mantenendo anche le vesti future di dirigente o amministratore. Ma questo è semmai uno scenario futuribile. Se invece nessuno si facesse vivo, il Copra manterrà i diritti e ripartirà magari da una realtà decisamente ridimensionata, forse una B1. Da precisare che quasi tutti i giocatori sono ancora sotto contratto, a parte De Cecco e Marra.
Non voleva fare polemica, Molinaroli. Ma qualche sassolino dalle scarpe se l’è tolto. Criticando la Legavolley (“che sono nostri dipendenti e fanno e disfano le regole a loro piacimento”), il Comune (“ci ha dato sempre contributi minimali, anche per un impianto che di fatto è il suo”). Ma anche ringraziando chi lo ha sempre sostenuto. Non ha dimenticato i suoi collaboratori e la Banca di Piacenza. Certo un Palabanca vuoto rischierebbe di “essere una cattedrale del deserto. Se non ci fanno niente per sei mesi qui crescono le erbacce”. Nonostante il velo di amarezza, restano tanti anni di successi sportivi, lo scudetto, le coppe europee. E due grandi rammarici europei: la finale di Champions persa a Lodz “in maniera meritata” e invece quella “rubata di coppa Cev con errori arbitrali lampanti. Avremmo avuto un trofeo in più”. Ma ora c’è da voltare pagina e scrivere un altro capitolo. Il problema è se qualcuno lo scriverà.