Palazzo Farnese a Piacenza, c’è la firma. “I prossimi saranno i Bastioni”

Arriva a coronamento il sogno di ottenere definitivamente Palazzo Farnese, immobile simbolo della piacentinità. Stamattina (22 dicembre) in Comune, alla presenza del direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, del sindaco Paolo Dosi e del direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Riccardo Uzzo, si è tenuta la sottoscrizione del passaggio di proprietà dello storico palazzo al Comune di Piacenza. Saranno presenti anche il sovrintendente Gian Carlo Borellini, in rappresentanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’assessore all’Urbanistica Silvio Bisotti e la dirigente al Servizio Attività Produttive, Daniela Crippa.
Raggiante il sindaco Dosi che ha parlato di “risultato insperabile fino a poco tempo fa”. “Siamo in una fase positiva. Abbiamo la concreta possibilità di dare seguito all’acquisizione di Palazzo Farnese con altri contenitori come i bastioni di Porta Borghetto. Speriamo il prossimo anno di portare a casa anche questo successo”.
Particolarmente soddisfatto e orgoglioso anche il direttore dell’Agenzia del demanio Roberto Reggi, ex sindaco, il quale ha spiegato come Palazzo Farnese sia il 39esimo bene vincolato (part del cosiddetto Federalismo Demaniale) che viene concesso a un Comune, a testimonianza della complessità del percorso. “Ad oggi sono 600 le domande inoltrate dai comuni su beni del Demanio vincolati. Soltanto 300 sono stati ritenuti accoglibili con progetti di valorizzazione condivisi dal Ministero per i beni culturali. Il trasferimento dallo Stato al Comune è importante. Lo Stato se ne priva dopo aver condiviso un progetto oneroso con il Comune e con il ministero dei Beni culturali. Il Comune ne acquisisce la piena proprietà e si impegna a valorizzarlo”.
Reggi ha anche detto che fin da quando era sindaco cullavo di vedere a Palazzo Farnese un’area ristoro per i turisti che venivano a visitarlo. Successivamente ha lodato l’azione del Comune di Piacenza. “Il Comune si sta attivando moltissimo. C’è una visione di insieme. Qui esistono tutte le tipologie di beni di proprietà dello Stato. In concomitanza con l’approvazione del Psc si sta mettendo mano a tutto. Ancora oggi questi immobili che non si possono sfruttare rappresentano delle ferite aperte, ma per fortuna si stanno definendo le vocazioni migliori. Potrà anche dare lavoro. Come Demanio siamo al fianco dei comuni. Mi auguro ora che ci siano anche gli investitori. Operazione complessa sulla quale il Demanio sta investendo molto per rilanciare occupazione e lavoro”.

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