Sgridata dalla maestra minaccia: “Mio padre nell’Isis, fa saltare la scuola”

Sgridata dalla maestra, bambina di origine nordafricana che frequenta una scuola elementare piacentina, la minaccia di chiamare a difenderla il padre che è appartenente all’Isis e che a casa dispone di una cintura esplosiva con la quale potrebbe far saltare la scuola.

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L’incredibile vicenda – nonché particolarmente inquietante – sarebbe accaduta nei giorni scorsi in un istituto elementare piacentino ed è stato reso noto dal consigliere di Forza Italia Filiberto Putzu.

Una circostanza che l’esponente azzurro avrebbe appreso da alcuni genitori, che hanno sentito la storia riportata dai loro figli al ritorno da scuola e ha così deciso di presentare un’interrogazione rivolta al sindaco affinché sia fatta chiarezza e vengano informate le forze dell’ordine.
 
In pratica, stando a quanto riferito dal consigliere comunale (e riportato sul suo blog pubblico), durante l'orario di insegnamento, una la bambina in questione, rimproverata dall'insegnante per aver disturbato in varie occasioni lo svolgimento delle lezioni, avrebbe risposto dicendo che il padre faceva parte dell’Isis, l’autoproclamato Stato Islamico, e che presso la loro abitazione era detenuta una cintura esplosiva che avrebbe potuto utilizzare per far esplodere la scuola.

All’iniziale sconcerto dell’insegnante – stando a quanto riferisce il consigliere comunale – pare che per ora l’istituto sia arrivato alla conclusione che si sia trattato di una ”leggerezza” e non abbia proceduto a informare le forze dell’ordine o a convocare i genitori della piccola.

Anche per questo Putzu ha deciso di presentare un’interrogazione: “Pur trattandosi di minorenni, tali dichiarazioni sono inaccettabili e inammisibili, e la loro veridicità va verificata dalle autorità competenti. Per questo chiedo al sindaco Dosi se sia a conoscenza dell'episodio e se non ritenga, personalmente o tramite l'assessore competente, di verificare la veridicità dell'accaduto e se in caso positivo di segnalare il fatto alla Polizia di Stato per gli opportuni accertamenti ed eventuali provvedimenti”.