Aggiornamento ore 19,30: Si è sciolto il corteo partito alle 16 dai giardini Margherita. Alla fine, complice l'arrivo ritardato di alcuni pullman di manifestanti dalle città limitrofe il numero dei partecipanti e' lievitato fino a raggiungere le 750 unità (fonte: questura di Piacenza). Al termine dell'iniziativa il NAP ha fatto sapere di voler organizzare una giornata di mobilitazione studentesca in data 10 ottobre e una seconda iniziativa in concomitanza con lo sciopero sociale indetto dai sindacati di base il 16 ottobre, in cui saranno organizzati due momenti di protesta con gli studenti delle scuole medie e con i facchini del polo logistico.
I Sicobas tornano in corteo per protestare contro il licenziamento dei 24 facchini di Ikea lo scorso maggio. Una manifestazione che fa registrare i numeri consueti – circa 700 persone radunate ai giardini Margherita a partire dalle 16 – ma anche una realtà sociale decisamente più variegata: alle consuete sigle locali (Cobas, NAP, Rifondazione Comunista) si sono aggiunti oggi diversi rappresentanti dei centri sociali di Milano e Bologna oltre agli Adl Cobas del Veneto. "Un lavoro rigoroso di tessitura da parte del NAP che sta dando i suoi frutti" ha rivendicato con orgoglio Carlo Pallavicini che ha però preferito glissare sulle recenti schermaglie con Rifondazione Comunista definendole non pertinenti con il tema della giornata".
Giorno di lotta ma anche di festa per Bruno Scagnelli, uno dei 24 la cui iniziale sospensione aveva di fatto sancito l'inizio della protesta, che proprio questa mattina si è sposato con rito civile in Comune. Rito curiosamente officiato dallo stesso Pallavicini in qualità di consigliere comunale.
Nonostante l'impiego massiccio delle forze dell'ordine non si sono registrati episodi di violenza, eccezion fatta per un'iniziale schermaglia con alcuni agenti della Digos in seguito alla richiesta di perquisizione di un furgoncino usato dai manifestanti, che hanno risposto lanciando cori ingiuriosi verso gli agenti prima di ottemperare all'ordine senza di fatto arrivare a un vero e proprio scontro.
Come promesso dai manifestanti, dunque, si prosegue sul doppio binario delle proteste di piazza e dei blocchi di fronte allo stabilimento Ikea pur senza incrementare sensibilmente i consensi (stando almeno ai numeri della manifestazione) ma attirando al contempo l'interesse e la curiosità di realtà extra locali e internazionali. Da registrare a riguardo, la presenza di una giornalista berlinese, che rimarrà a Piacenza da oggi e per i prossimi dieci giorni, per seguire da vicino le dinamiche della lotta sindacale e dei contratti di lavoro cooperativo nel polo logistico.