Dentista abusivo da un anno in via San Siro: blitz della Digos, tre denunce

Uno studio dentistico ben avviato con pazienti che venivano appositamente anche da fuori Piacenza per sottoporsi a operazioni e interventi. Unico dettaglio, lo studio in questione non aveva le necessarie autorizzazioni come nemmeno lo stesso dentista che vi esercitava. Facciamo un passo indietro, fino al febbraio scorso quando la questura di Piacenza venne a conoscenza di uno studio dentistico in via San Siro che all'esterno però non presentava né targhe né indicazioni. Un elemento che creò ben più di un sospetto tra gli inquirenti che decisero così di vederci chiaro: effettivamente emerse che lo studio in questione era intestato a una società che aveva presentato al Comune di Piacenza la richiesta di autorizzazione per aprire uno studio dentistico. L'iter di concessione dei permessi, però, non era ancora terminato e la società aveva comunque avviato l'attività, in modo  quindi del tutto abusivo. A quel punto gli agenti della Digos hanno deciso di fare visita al medico in questione: entrati hanno sorpreso lo stesso medico intento a operare su un paziente, accompagnato da un'assistente alla poltrona. Alla richiesta della Digos di visionare documenti e materiale vario il dentista ha chiesto qualche minuto per togliersi camice e mascherina e si è avviato verso il proprio ufficio.

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Gli agenti lo hanno ovviamente seguito e hanno sorpreso l'uomo tentare di nascondere alcuni faldoni all'interno dei pantaloni. A quel punto gli investigatori hanno avuto conferma che qualcosa non andava e hanno scoperto che l'odontoiatra in questione non possedeva nemmeno la qualifica per esercitare. Doppia accusa, dunque, per il presunto finto medico, un 60enne siciliano: per aver avviato un'attività senza permesso e per aver esercitato una professione senza qualifica. Denunciate anche l'assistente alla poltrona, una donna cubana di 39 anni e la legale rappresentante della società, una donna straniera di 44 anni.

Gli investigatori hanno scoperto che l'ambulatorio era attivo dall'estate 2013, quindi circa un anno fa: secondo gli inquirenti la società era titolare di alcuni appartamenti che venivano affittati ai clienti che venivano da fuori Piacenza per farsi operare e che necessitavano di un periodo di convalescenza prima di tornare a casa.