Giubileo, aperta in cattedrale dal vescovo la Porta della Misericordia

Tantissimi fedeli piacentini hanno partecipato nel pomeriggio (13 dicembre) all’apertura della Porta Santa in Cattedrale, cermimonia che segna l’avvio anche a Piacenza del Giubileo straordinario della Misericordia voluto da Papa Jorge Bergoglio. Una cerimonia sentita, officiata dal vescovo Gianni Ambrosio. 

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Il Giubileo straordinario della Misericordia era stato indetto dal Papa il 13 marzo 2015 e durerà fino al 20 novembre 2016. Il Papa ha invitato tutti i credenti a vivere questo tempo di grazia "perché la fede si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace".

Il ritrovo è avvenuto alla Basilica di Sant’Antonino per i riti di introduzione; poi la processione verso piazza Duomo. Giunti dinnanzi al sagrato della “Chiesa madre” della Diocesi,  il Vescovo ha aperto il portone centrale della Cattedrale ornato a festa che, per tutto l’Anno Santo, diviene la Porta della Misericordia.

In processione i sacerdoti ed i fedeli hanno varcato la Porta della Misericordia e sono entrati in Cattedrale per la celebrazione della Santa Messa. 

 

Oggi pomeriggio, alle ore 16,54, il vescovo mons. Gianni Ambrosio ha aperto ufficialmente la porta centrale della Cattedrale che ora, per un anno, sarà in diocesi  la “Porta della Misericordia”. Come annunciato, anche a Piacenza, come disposto da Papa Francesco,  è iniziato il Giubileo Straordinario della Misericordia. Il Vescovo aveva incontrato alle 16,30 clero, diaconi e fedeli nella Basilica di Sant’Antonino, Patrono della Diocesi, per i riti di introduzione; in seguito in processione, seguito dai numerosi partecipanti (clero, diaconi, chierichetti e laici)  si è recato in cattedrale dove ha aperto ufficialmente la porta centrale: erano le ore 16, 54 quando ha pronunciato la frase: “Aprite  le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore”.

E’ seguita una celebrazione eucaristica durante la quale mons. Vescovo ha pronunciato l’omelia che alleghiamo. Il rito è stato seguito da molti fedeli che a stento sono stati accolti nella pur ampia cattedrale.

Il rito è stato animato dal canto di  una formazione corale composta da differenti cori delle parrocchie della Diocesi; ha diretto don Roberto Scotti, all’organo il maestro Gabriele Barbieri, le voci soliste della Corale Domus Justinae.

 

Omelia del Vescovo mons. Gianni Ambrosio

 

  1. La liturgia chiama la terza domenica di Avvento domenica Gaudete, cioè domenica della gioia, perché risuona più volte l’invito a gioire. Ascoltiamo il profeta Sofonia: “rallegrati, figlia di Sion (…). Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente (…). Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore”. L’apostolo Paolo, mentre si trova in prigionia, scrive alla cara comunità cristiana di Filippi dicendo: “siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti (…), il Signore è vicino”. Questo è il motivo della gioia, questa è la grazia che fa sgorgare la gioia: il Signore è vicino. La festa del Natale è ormai prossima: celebriamo la nascita di Gesù, il mistero dell’amore di Dio che si rivela e si dona nella natura umana di Gesù. L’amore misericordioso è l’evangelo, cioè la “buona notizia”, l’annuncio di gioia per tutto il popolo.

2. “Rallegratevi, siate lieti”: è veramente la domenica della gioia questa domenica in cui si apre l’Anno Santo della Misericordia per la nostra Chiesa diocesana. Per tutti si spalanca la Porta della Misericordia, per tutti, senza eccezione alcuna. Tutti siamo bisognosi di misericordia, “fonte di gioia, di serenità e di pace”. Siamo tutti accolti e amati da Dio che viene a salvarci, viene a soccorrere gli smarriti di cuore, a donare la luce a chi vive nell’oscurità. Sono numerose le nostre debolezze, sono stanche e vacillanti le nostre braccia, sono chiusi i nostri cuori e ristretti i nostri pensieri. Ma il cuore di Dio non è mai chiuso, è sempre pieno di amore misericordioso: il suo desiderio è di esserci vicino per guarirci con la sempre sorprendete grandezza della sua misericordia. “Il Signore, tuo Dio, è in mezzo a te, ti rinnoverà con il suo amore”: è con noi per rinnovarci con la sua misericordia. Così il nostro cuore riprende a pulsare, gli occhi possono riaprirsi, così possiamo riprendere la fiducia e la speranza per camminare cantando un canto nuovo.

3. “Che cosa dobbiamo fare?”: è la domanda rivolta a Giovanni Battista, ripetuta per tre volte, prima dalle folle poi dai pubblicani e dai soldati. Ascoltiamo la risposta di Giovanni Battista che invita alla conversione del cuore e della vita, rivolgendo il nostro sguardo all’amore misericordioso di Dio che si china su di noi. così anche il nostro cuore cambia e diventiamo capaci di generare vita con i nostri gesti, con la carità concreta, con un’autentica giustizia, con il servizio onesto e rispettoso di tutti. Chi ha da mangiare, venga in aiuto a chi ha fame. Chi sfrutta e vive nell’illegalità, riprenda il cammino della giustizia, dell’onesta. Chi fa violenza, svolga il suo lavoro come servizio. La conversione dello sguardo, del cuore, delle parole e dei gesti ha la sua fonte e il suo punto di riferimento nel Signore Gesù: “è Gesù il volto misericordioso del Padre”, è Gesù “la Misericordia fatta carne”, è Gesù che rende visibile il mistero dell’amore di Dio, è Gesù che ci fa partecipi di questo amore misericordioso.  

4. Celebriamo e viviamo il Giubileo della Misericordia. Siamo tutti invitati a riscoprire la gioia dell’amore e a riconoscere di aver bisogno di riscoprire, di diventare più consapevoli e più convinti della grazia dell’incontro con Cristo: questa è la grazia che tutto trasforma, la grazia che dona la vita, che infonde la gioia di vivere e di far vivere. La fede in Gesù Cristo, nostro salvatore, ci doni l’esperienza viva della sua presenza in noi e fra noi, in questa nostra storia spesso drammatica, e ci renda capaci di misericordia, di pace, di riconciliazione.

“La Chiesa ha bisogno di questo momento straordinario”, ha detto più volte Papa Francesco nella festa dell’Immacolata aprendo la Porta Santa di san Pietro. La Chiesa ne ha bisogno, tutti noi, che formiamo la Chiesa, abbiamo bisogno di “sperimentare nella nostra vita il tocco dolce e soave del perdono di Dio, la sua presenza accanto a noi e la sua vicinanza”. La Chiesa ha poi bisogno di questo tempo favorevole perché, “nella nostra epoca di profondi cambiamenti, è chiamata ad offrire il suo contributo peculiare, rendendo visibili i segni della presenza e della vicinanza di Dio”.

5. Affidiamo il cammino giubilare alla Vergine Santa, qui venerata come Madonna del Popolo e con altri titoli nei santuari che sono scelti per assicurare ad ogni vicariato la possibilità dell’incontro con il Signore, varcando la Porta della Misericordia. Lasciamoci accompagnare da Maria, Madre della misericordia e Madre della Chiesa, perché il Giubileo sia davvero il tempo favorevole per tutti noi: la Divina Misericordia supera ogni nostro limite umano, sana ogni nostra ferita, risplende sull’oscurità del peccato, ci rende testimoni convinti del Vangelo della gioia e della vita. Amen.